Comunicati | 28 Agosto 2023 | Fabio Ciarla

ViniMILO centro di Biodiversità permanente

Comunicato dell’associazione GRASPO

Può un’idea a prima vista solo visionaria se non pazza legare tre comunità storiche italiane in un unico progetto di valorizzazione della Biodiversità Viticola dell’Etna?

Può un gruppo di appassionati enologi, diversamente giovani, sviluppare un progetto nazionale di ricerca ampelografica sui vitigni a rischio di estinzione genetica e realizzare vini impossibili come l’HOERTROETE da un’unica storica vigna di oltre 400 anni , come la Pontedara ottenuta da due ultracentenarie vigne da muro a piede franco, o come la Rossa Burgan un vitigno naturalmente resistente mai vinificato fino ad oggi?

Può un’azienda di distribuzione vini, tra le più affermate in Italia, interagire con Istituzioni, ricercatori, produttori e ristoratori per la tutela e la valorizzazione non solo dei vitigni più ancestrali ed originali di ogni singolo territorio italiano ma anche, di antiche tecniche di propagazione e di allevamento della vite?

Queste e tante altre storie di quotidiane “visioni” saranno protagoniste all’edizione numero 43 di ViniMilo programmata a Milo sull’Etna dal prossimo 28 agosto.

Anche se il tema della Biodiversità Viticola dell’Etna, e non solo, sarà il tema che legherà tutta l’articolata manifestazione l’appuntamento da non mancare assolutamente , anche per le originalissime ed esclusive degustazioni, è programmato per venerdì 1 settembre dalle 17,30 presso il Teatro Virtuale di Milo nella piazza principale del paese.

Questo l’invito con il programma dell’evento.

Il Progetto Ritorno

Ci sono una serie di legami fortissimi, che legano da anni a ViniMilo, aziende, comunità, consorzi , con le iniziative promozionali realizzate nell’ambito dell’Associazione Volcanic Wines, oggi questo legame viene ulteriormente rafforzato con il progetto RITORNO voluto dall’Azienda Sassotondo. L’Az. Sassotondo infatti alla luce delle tante storiche relazioni, anche famigliari, attivate in sinergia con molti produttori di Milo, si propone con il progetto “RITORNO-Un Etna Bianco Superiore per la Biodiversità Viticola” (dedicato ad Edoardo Ventimiglia, un catanese visionario, cittadino del mondo che ha lavorato anche con Alfred Hitchcock) la produzione, l’imbottigliamento e la commercializzazione di una serie limitata e numerata di bottiglie in formato magnum, stabilita anno per anno sulla base delle condizioni produttive, di Etna Bianco Superiore.

L’utile di questa azione di solidarietà è destinato al sostegno delle azioni di ricerca per la salvaguardia e preservazione dei “Gioielli dell’Etna” ovvero dei vitigni storici della “Montagna” a rischio estinzione.

Questa attività di tutela e valorizzazione della Biodiversità Viticola dell’Etna è affidata a GRASPO alla luce dei lavori di conservazione attivati in altri territori italiani e delle storiche azioni condivise di promozione con i tecnici dell’Associazione.

Graspo provvederà, in sintonia con l’Università di Catania, ad individuare e attivare sul territorio etneo ed in particolare nel comune di Milo le competenze e le professionalità più adatte a collaborare con le Istituzioni preposte, nello spirito delle mission dell’Associazione, con gli obiettivi di una valorizzazione del potenziale enologico di questi vitigni, sia in purezza che come elemento di valore insieme ad altri uvaggi già esistenti.

Ogni anno VINIMILO sarà lo scenario ideale per testimoniare, vitigno dopo vitigno, il percorso fatto per la salvaguardia della Biodiversità Viticola dell’Etna.

Un progetto già attivo con l’Università di Catania e Proposta vini

Elisabetta Nicolosi con il gruppo di lavoro del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente dell’Università di Catania, il CREA sede di Acireale e l’IRVO Istituto regionale del vino e dell’olio con sede a Palermo hanno da tempo avviato azioni di reperimento e caratterizzazione ampelografica, enologica e produttiva anche utilizzando i marcatori molecolari SSR e realizzando alcune microvinificazioni.

“I vitigni gioiello dell’Etna” o “reliquia” sono piante rare, trovate nei tre diversi versanti del vulcano, ma si tratta di pochi ceppi e quindi con alto indice di estinzione. Il lavoro di ricerca e caratterizzazione è iniziato nei primi anni del 2000 grazie all’azione dei ricercatori dell’Università di Catania ed alla collaborazione di alcuni anziani viticoltori custodi. Tra i vitigni reperiti ritenuti oggi più interessanti troviamo il Terribile, lo Zzinèuru, il Virdisi, le due Madama bianca e nera, la Vispara il Barbarossa e la Moscatella nera che sono oggi custoditi in un campo collezione dell’Università di Catania.

Alcuni di questi vitigni sono stati ritrovati infatti anche nello storico vigneto in contrada Caselle del sindaco di Milo Alfio Cosentino, dove accanto al Carricante ed alla Minnella bianca conserva gelosamente la Vispara dell’Etna. Si tratta di un vitigno che appartiene ad una famiglia numerosa come quello delle Vespare cui afferisce anche la Visparola considerata oggi alla luce di recenti indagini centrale nell’origine del germoplasma viticolo italiano e che nel corso della sua storia ha generato tanti altri vitigni strategici come il Sangiovese, la Vulpea oltre che lo stesso Carricante. Si presume che si chiami così perché la sua ricchezza in zuccheri e la sua precocità la rendono particolarmente attraente per le vespe.

Ma se la ricerca deve essere sempre condivisa e diffusa ecco che un ruolo fondamentale in questo progetto lo ha Proposta Vini che la supporta dal punto di vista della diffusione dell’idea e della distribuzione dei vini.

Proposta Vini è un’azienda, creata da Gianpaolo Girardi, specializzata nella selezione e commercializzazione di vini, spumanti, distillati od oli. E’ presente sul mercato, non solo italiano, da oltre un trentennio e rivolge una particolare attenzione ai produttori che realizzano i loro vini nel rispetto del mantenimento delle tradizioni produttive dei loro territori.

Manifesto ufficiale e concreto di questa filosofia è il catalogo di proposta Vini che ogni anno diventa un affascinante viaggio alla (ri)scoperta della straordinaria ricchezza di biodiversità che caratterizza territori ed aziende valorizzandoli con progetti coraggiosi ed originali.

Tra i più suggestivi quelli legati ai “Vini Estremi” realizzati in zone impervie a forte pendenza, vini figli della fatica, del sudore e della laboriosità dei vignaiuoli, vini rari e preziosi ma carichi di storia e di suggestioni. O come i “Vini dell’Angelo” dedicati ai vitigni storici del Trentino oggi coltivati e riproposti dalle aziende più sensibili al tema della biodiversità viticola, un esempio che tanti altri produttori del Veneto stanno seguendo implementando nei loro vigneti alcuni vitigni a rischio estinzione sulla base delle esperienze di G.R.A.S.P.O.

Quasi a far sintesi di tutte queste, non scontate, sensibilità, Gianpaolo Girardi ha ritenuto di condividere il progetto “Ritorno” collaborando alla massima diffusione delle finalità dell’iniziativa e dei vini esclusivi realizzati, chiudendo quindi un cerchio virtuoso ed ideale che, partendo dal ricordo e passando dalla ricerca e dalla conservazione arriva al.. calice rendendo tutti partecipi di questo …sogno.

A VINIMILO il debutto

Siamo oggi quindi già nella fase operativa del progetto che ha visto il coinvolgimento diretto di alcuni produttori del comune di Milo come Luca Patanè che ha dato la possibilità di utilizzare l’uva Carricante proveniente da un vigneto in contrada Caselle (foglio 19 particella 117), una delle zone più vocate per la produzione di Etna Bianco Superiore, grazie anche alla consulenza di Federico Curtaz uno tra più rinomati enologi italiani e tra i più esperti del territorio Etneo. Se il progetto è già stato presentato in anteprima nell’ultimo Vinitaly , il primo assaggio ufficiale del vino RITORNO , è previsto proprio a Vini Milo venerdì 1 Settembre 2023.

Ritorno” vuole essere quindi un contributo, piccolo per impegno di risorse materiali ma grande per l’impegno di risorse umane e intellettuali, per la ricerca delle radici viticole del territorio Etneo. Una ricerca sul passato per costruire le basi per nuove esperienze future.

Fonte: Ufficio stampa

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