Blog | 17 Dicembre 2015 | Fabio Ciarla

La Toscana di Frescobaldi in un bicchiere e una…webcam

Continua il percorso di conoscenza delle nuove tecnologie da parte della cantina Marchese de’ Frescobaldi, che ha organizzato un Virtual Wine Tasting con blogger statunitensi e italiani (e tra questi anche il sottoscritto)

Che il digitale sia il futuro anche del vino italiano sta diventando un ritornello quasi noioso, ma quando da semplice enunciazione diventa realtà allora le cose cambiano. Marchesi de’ Frescobaldi è forse la cantina tricolore che di più e meglio ha avviato una serie di sperimentazioni legati alle nuove tecnologie, in particolare con le degustazioni partecipate e in diretta. Se alcuni mesi fa lo strumento era quello di Google+, questa volta giovedì 10 dicembre la piattaforma scelta è stata Ustream. Mentre dal Castello di Nipozzano l’enologo Niccolò D’Afflitto e il giornalista Filippo Bortolotta, scaldati dal fuoco di un bellissimo camino, guidavano la degustazione, dall’altra parte dello schermo – e del mondo – una dozzina di blogger statunitensi e italiani seguivano passo passo l’assaggio. Tutti avevano ricevuto i vini in anticipo, potendo così rimanere in linea con quanto si andava sperimentando in Toscana, reso visibile dalla webcam e dalla piattaforma Ustream.

Su Enoagricola il racconto è diretto perché il sottoscritto faceva parte, e con grande soddisfazione, di quel panel di appassionati e blogger coinvolti nel Virtual Wine Tasting.

Della qualità dei vini ne parliamo più avanti, ma sulla bontà della scelta voglio soffermarmi subito. Sia perché si tratta di innovazione pratica in mezzo a tante rivoluzioni solo annunciate, sia perché trovo utile qualsiasi spinta in grado di migliorare e ampliare le potenzialità del vino italiano. Ora, al di là di qualche problemino tecnico dovuto forse a infrastrutture italiche non proprio ancora definibili autostrade digitali, l’appuntamento ha funzionato alla grande. Il tam tam social, in particolare su Twitter, c’è stato e sempre in tono più che positivo. I personaggi contattati sono sicuramente dei possibili ambasciatori dei vini Frescobaldi e della Toscana tutta, raccontata con maestria assoluta da D’Afflitto, in grado di offrire al pubblico collegato quel valore aggiunto che solo le nostre vigne sanno esprimere.

In questo senso anche la scelta dei vini è risultata adeguata al progetto, unendo etichette tipicamente toscane a base Sangiovese, a espressioni di vitigni internazionali.

Ecco quindi in degustazione Pomino Benefizio (Chardonnay), Giramonte (Merlot e Sangiovese), Mormoreto (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit Verdot, Merlot) e infine il Brunello di Montalcino Ripe al Convento di CastelGiocondo. Un’esperienza molto interessante, che può ovviamente essere anche migliorata oltre a diventare fonte di ispirazione per altri, visti i costi sicuramente non proibitivi a fronte di risultati che potenzialmente virali.

 


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