Comunicati | 8 Giugno 2017 | Fabio Ciarla

IL CREA AL G7: LA RICERCA IN AGRICOLTURA PER LA SFIDA DELL’AMBIENTE

Dall’economia circolare al cambiamento climatico, dalle nuove tendenze dell’agricoltura agli insetti, la risorsa da scoprire. Su tali temi il CREA si sta confrontando in questi giorni in occasione del G7 sull’ambiente, in corso a Bologna presso le Serre dei Giardini Margherita, Via Castiglione, 134. I ricercatori, infatti, sono a disposizione per illustrare i progetti innovativi in ambito ambientale e spiegare come la scienza intende affrontare le sfide del mondo che ci aspettano.

In tal senso è innegabile che l’approccio circolare della nuova economia si inscriva nella direzione di una strategia innovativa che coniughi la produzione agricola sostenibile con la competitività economica, supportata anche dall’adozione di nuovi approcci e tecnologie. L’obiettivo è quello di ottimizzare la gestione delle risorse agricole, nell’ottica di limitare gli sprechi, valorizzando anche gli scarti. Dal gambero della Louisiana, una specie infestante, infatti, i ricercatori del CREA hanno ottenuto per i pesci d’acquacoltura mangimi efficienti, economicamente sostenibili e con basso impatto sull’ambiente e sulle risorse. Dalle bucce e dai vinaccioli delle vinacce sono stati ricavati semilavorati (farine) utilizzabili direttamente o da cui estrarre molecole bioattive (polifenoli), antiossidanti naturali dalla proprietà nutraceutiche. Il baco da seta, in tal senso, rappresenta una vera e propria miniera: attraverso innovazioni di processo e di prodotto si ottiene una fibra di altissima qualità (utilizzata gioielli misti seta e oro, tessile di altissima gamma e prodotti biomedici) mentre i prodotti di scarto della filiera sono recuperabili e riutilizzabili in sottoprodotti (olio e proteine per l’alimentazione animale, composti per la cosmesi, imbottiture e seta rigenerata, principi attivi da utilizzare in farmacologia, biomassa per combustibile o fibra).

Inoltre, i ricercatori del CREA illustreranno anche progetti basati su una gestione agro-ambientale integrata mirata all’ottimizzazione delle risorse (nutrienti, acqua ed energia), alla promozione di tecniche colturali sostenibili in grado di preservare i suoli, incrementandone la fertilità, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie di fertilizzazione e di gestione delle acque irrigue.

Ampio spazio è dedicato, infine, agli insetti, elemento base per un nuovo integratore alimentare a basso impatto ambientale, dai composti benefici, cioè gli acidi grassi polinsaturi (omega 3), e peptidi ad azione anti-ipertensiva, preventiva quindi delle malattie cardiovascolari. Ma non solo. Si parlerà anche di api, veri e propri indicatori biologici in grado di monitorare la qualità dell’ambiente in cui vivono, e della rete di monitoraggio del loro stato di salute. Infine verrà affrontato il tema degli antagonisti naturali delle specie aliene che recano danni alla nostra ortofrutta e del nuovo laboratorio per la quarantena.

«Siamo orgogliosi – dichiara Salvatore Parlato, Presidente del CREA – di partecipare ad un appuntamento, come il G7 dell’ambiente, così significativo per il futuro del nostro pianeta. Il CREA è largamente impegnato nella sfida della sostenibilità ambientale dell’agricoltura. Le ricerche e le innovazioni messe in campo, e che oggi sono qui esposte come esempio del grande lavoro che il CREA sta facendo in tal senso, possono concretamente invertire l’errata convinzione che l’agricoltura sia nemica dell’ambiente. L’agricoltura può e deve contribuire a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi ad essa connessi, attraverso una gestione e una conservazione del territorio, che garantisca la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità, laprevenzione del dissesto idrogeologico, il contrasto e la mitigazione dei cambiamenti climatici». 

 

Fonte: Ufficio stampa CREA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *