Comunicati | 11 Agosto 2016 | Fabio Ciarla

“Eyes Wine Shot” quello che non avete mai osato chiedere sul vino (in enoteca)

Dissacra la comunicazione del mondo della vite e del vino che si prende troppo sul serio, ma racconta anche molto in modo divertente: lo spettacolo Eyes Wine Shot, proposto dalle Donne della Vite, si terrà presso la Tenuta Val delle Rose (Grosseto) della Famiglia Cecchi venerdì 26 agosto

Una festa di fine estate o un modo per cominciare con un sorriso la vendemmia 2016?
Le Donne della Vite tornano a proporre Eyes Wine Shot, di e con Giuseppe Gandini e Gianantonio Martinoni, l’evento che ha segnato il loro debutto “in leggerezza” nel febbraio scorso. Lo spettacolo di satira enogastronomica esilarante, divertente e ricco di informazioni sul vino, la sua storia, la sua chimica e il suo linguaggio sarà ospitato il prossimo 26 agosto dall’azienda vitivinicola Val delle Rose della Famiglia Cecchi, nel territorio del Morellino di Scansano (Grosseto), a partire dalle ore 19 con un momento conviviale con degustazione dei vini dell’azienda. L’evento avrà anche il sostegno di Clayver, l’argilla “intelligente” per la vinificazione e la conservazione del vino.

Eyes Wine Shot fin dal titolo – che allude scherzosamente all’ultimo film di Stanley Kubrick, Eyes wide shut– è teso a dissacrare la comunicazione del mondo della vite e del vino che si prende troppo sul serio e ha costruito rituali, nonché un vocabolario, che hanno il pessimo risultato di tenere a distanza i neofiti che vogliono avvicinarsi al nettare di Bacco.

Giocato sul dualismo, così come il film tratto dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler, Eyes Wine Shot alterna pillole didattiche di viticoltura ed enologia a momenti di cabaret esilarante che vanno oltre e più in profondità rispetto al già visto in alcune gag televisive degli anni scorsi. E l’ironia dei due attori non risparmia l’imponderabilità degli elementi naturali che fanno grande oppure no un territorio del vino a seconda, per esempio, dell’annata o del produttore.

Un racconto serrato sul vino, con una lettura ironica del linguaggio che caratterizza le guide enologiche. Uno spettacolo piccolo e divertente con testi di grandi autori (Gaber, Neruda), informazioni semiotico-scientifiche e sketch frutto dell’improvvisazione che regalano una serata di divertimento, durante la quale sarà svelato tutto quello che volevate sapere sul vino e non avete mai osato chiedere (in enoteca).

I biglietti sono disponibili sul sito Eventbrite (https://www.eventbrite.it/e/biglietti-eyes-wine-shot-lo-spettacolo-degustazione-26732836634) e la prenotazione è obbligatoria. Posto unico 20 euro, quota speciale socie e soci Donne della Vite 10 euro. Per informazioni ulteriori: [email protected]; 33344 86403; 3351275439.

Come arrivare:

Uscire a Grosseto Sud, girare a destra per Scansano – Istia d’Ombrone. Dopo circa 2,5 km vi troverete a un bivio, svoltate a destra seguendo le indicazioni per Poggio la Mozza: dal bivio proseguite per circa 3 km e dopo aver passato un piccolo ponte imboccate la prima strada bianca che troverete alla vostra destra. Continuate per ancora circa 800 metri fino a trovare il cancello dell’Azienda Val delle Rose.

 

DONNE DELLA VITE, LA CARTA D’IDENTITÀ

Un «nuovo luogo» per guardare alla viticoltura e al vino ispirandosi a Etica, Estetica e Bellezza. Questa in estrema sintesi la descrizione di ciò che l’associazione Donne della Vite vuole rappresentare. Gli elementi caratterizzanti delle Donne della Vite sono strettamente legati all’esperienza delle fondatrici (Valeria Fasoli, presidente; Clementina Palese, vicepresidente; Alessandra Biondi Bartolini, Costanza Fregoni, Laura Passera, Giulia Tamai e Lorena Troccoli), tutte agronome di formazione che poi hanno intrapreso percorsi professionali differenti in questo stesso ambito.

Il loro nome, Donne della Vite, racchiude ciò che sono e il filo conduttore delle loro attività. Sono donne, e su questo non c’è alcun dubbio, hanno sogni, ideali e voglia di cambiamento nel solco dell’Etica, nei rapporti reciproci e nella loro professione, dell’Estetica, come conoscenza del bello naturale, artistico e scientifico, e della Bellezza, da esprimere e da promuovere.

L’associazione si rivolge a tutte le donne del settore vitivinicolo dalla terra (la vite appunto) al consumo senza tralasciare nessuna persona che fa parte di questa filiera; si rivolge alle agronome, ma anche a ricercatrici, tecniche, giornaliste, enologhe, trattoriste, agenti commerciali, direttori, operatrici agricole, ecc. E non sono esclusi gli uomini. È nata con l’obiettivo di creare un punto di riferimento e un’occasione di aggregazione per le donne che operano nel mondo vitivinicolo, in cui raramente si trovano a lavorare insieme e a condividere progetti, e per valorizzarne il ruolo in un settore in cui sensibilità, capacità e professionalità femminili rischiano di non essere comprese in tutto il loro valore.

In questa visione ampia, nuova e articolata, le Donne della Vite hanno cominciato a proporre nuove e coinvolgenti attività culturali, formative e divulgative con l’obiettivo di costruire una «rete culturale» di incontro e crescita nella quale condividere anche informazioni professionali, come ad esempio i risultati di sperimentazioni che spesso rimangono nei cassetti dei ricercatori.

 

Fonte: Ufficio stampa Donne della Vite

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