Comunicati | 4 Ottobre 2016 | Fabio Ciarla

DiVento: il vino sostenibile e solidale delle Donne della Vite

Di sole, di acqua, di terra e di rispetto respiro. Uva DiVento vino.

Di valori e di idee mi nutro. Pensiero DiVento azione.

Di accoglienza, di cura e di scuola ho bisogno. Bambina di strada DiVento donna.

Con DiVento, vino sostenibile e solidale, che le Donne della Vite stanno realizzando nella vendemmia 2016, l’Associazione apre le porte alla solidarietà per condurre le bambine di strada di Nairobi in un nuovo luogo, più sicuro, che offra loro alternative e opportunità: la Casa di Anita fondata dalla onlus Amani. Quel nuovo luogo, descritto nel Manifesto delle Donne della Vite, di condivisione e reciproco riconoscimento, di creatività e innovazione, di comunicazione e anche di potere, nel senso di reale capacità di fare e di cambiare le cose.

DiVento sarà il legame tra le Donne della Vite e le bambine della Casa di Anita, sorelle minori che hanno cominciato in salita il loro cammino per diventare donne.

Le bottiglie di DiVento, per l’annata 2016, circa 1200 più alcune magnum, saranno disponibili a partire dall’inizio di dicembre e tutto il ricavato sarà donato ad Amani per finanziare il progetto della Casa di Anita.

Il nuovo progetto delle Donne della Vite è un vino sostenibile e solidale. Si chiamerà DiVento, nel senso della forza del divenire, della trasformazione, del cambiamento. Un cambiamento simbolicamente rappresentato e favorito dal Vento che soffia nella direzione di un ambiente migliore e di una società più equa, nella quale ognuno possa diventare quello che desidera.

DiVento si contraddistingue per un’attenzione particolare alla sostenibilità, dalla scelta delle uve, ottenute con metodi di coltivazione a basso impatto ambientale, alla vinificazione e al packaging, realizzato con materiali provenienti da materie prime rinnovabili e riciclabili.

Materie prime, servizi e professionalità necessari sono stati messi a disposizione da chi sta credendo nel progetto. Una rete di partner che sta sostenendo le Donne della Vite nell’impegno sociale e della quale fanno parte VCR Vivai Cooperativi Rauscedo, Cantina Tuscania, Eno Vetro, Nomacorc Italia, Lallemand Italia, Ovis Nigra e altri che nei prossimi mesi si uniranno al nostro progetto.

DiVento sarà un vino solidale perché contribuirà a restituire alla vita bambine traumatizzate dalla strada, spesso dall’abbandono o dalla violenza familiare, cresciute in bande randage nella miseria degli sterminati slums di Nairobi. I fondi raccolti saranno destinati alla Casa di Anita – intitolata alla memoria di Anita Pavesi, giudice onorario del tribunale dei Minori di Milano, scomparsa nel 1998 dopo venti anni di straordinario impegno sociale – il progetto della onlus Amani, che in Kenya offre ospitalità alle bambine di strada.

«Da sempre penso che il vino non sia buono a prescindere – sottolinea Valeria Fasoli, agronomo e presidente dell’Associazione ­– ma per la storia che racconta; che un vino non si ricorda soltanto per le sue caratteristiche organolettiche, ma per la situazione in cui si beve. È per questo che non dimenticherò DiVento, per come è nata l’idea di farlo, per la sua finalità e perché è un vino che nasce dalla forza degli ideali di un gruppo che ha unito cuore e mente per realizzarlo. Sarà emozionante berlo insieme agli amici, offrirlo, raccontarlo, condividerlo e ricordare che aiuterà le bambine di strada di Nairobi».

Tutto il processo di produzione di DiVento, dalla vendemmia all’imbottigliamento, sarà seguito e documentato dalle Donne della Vite, che metteranno al servizio di questo progetto le loro competenze professionali di agronome, enologhe e comunicatrici.

«DiVento annata 2016 racconta Alessandra Biondi Bartolini, tra le fondatrici delle Donne della Vite sarà un bianco aromatico, ottenuto dalla vinificazione di uve prodotte con tecniche agronomiche a basso impatto ambientale e con l’applicazione delle migliori tecniche di vinificazione e di controllo disponibili in campo enologico. In questi giorni assaggiando il nostro il mosto che diventava vino e sentendone i profumi, ho capito che per aiutare le bambine africane a recuperare la leggerezza dell’infanzia, DiVento non poteva essere che così: fresco, intenso e profumato».

Le bottiglie di DiVento, per l’annata 2016, circa 1200 più alcune magnum, saranno disponibili a partire dall’inizio di dicembre e i fondi raccolti saranno gestiti dalla onlus  Amani.

Le informazioni per acquisire il vino grazie a una donazione verranno pubblicate sul sito delle donne della Vite www.donnedellavite.com.

 

Donne della Vite: chi siamo

Siamo agronome, operatrici agricole, enologhe, ricercatrici, giornaliste, comunicatrici, ma anche creative, donne che hanno quale denominatore comune la vite e tutto il mondo che gira intorno ad essa. Un mondo al quale proponiamo di guardare da un’angolazione nuova, e per così dire laterale, di condivisione e reciproco riconoscimento, di creatività e innovazione, di comunicazione e anche di capacità di fare.
In una visione ampia, nuova e articolata, ispirata dai valori di etica, estetica e bellezza, scegliamo strumenti e modi nuovi e coinvolgenti per le attività culturali, formative e divulgative per costruire una rete culturale di incontro, crescita e impegno sociale.
Sito: www.donnedellavite.com
Facebook: www.facebook.com/donnedellavite/
Twitter: @donnedellavite
Instagram: @donnedellavite

 

DiVento per Amani e la Casa di Anita

Amani è un’associazione no profit che si impegna per affermare il diritto dei bambini e dei giovani ad avere un’identità, una casa protetta, cibo, istruzione, salute e l’affetto di un adulto. Dal 1995 Amani istituisce e sostiene case di accoglienza, centri educativi, scolastici e professionali in Kenya, Zambia e Sudan. Da allora offre ogni giorno opportunità e alternative concrete a migliaia di bambini e bambine costretti a vivere sulla strada nelle grandi metropoli, nelle zone rurali e di guerra. Amani ha carattere laico, apolitico e indipendente. Organizzazione non Governativa riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri, ha sede legale a Milano e gruppi locali attivi in diverse città italiane.

L’impegno di Amani per le bambine di strada
Nei vent’anni di impegno a favore dei bambini e ragazzi abbandonati nelle grandi metropoli africane, gli operatori di Amani e del partner locale Koinonia Community si sono scontrati con la fascia ancora più marginalizzata dell’infanzia di strada a Nairobi, le bambine e le ragazzine, che vivono in una situazione di costante pericolo e abbandono e devono – ancora di più dei loro coetanei maschi – imparare a difendersi da abusi di ogni genere. Per esse l’approccio educativo deve essere assolutamente dedicato e centrato sulla questione di genere.
Per questa ragione nel 1999 Amani ha istituito La Casa di Anita, un centro di accoglienza a gestione familiare per ex bambine e ragazze di strada sorto in memoria di Anita Pavesi, giudice onorario del Tribunale dei Minori di Milano, scomparsa nel 1998 dopo oltre vent’anni di straordinario impegno sociale. Nella Casa di Anita, sulle colline di Ngong (20 km da Nairobi), le ragazze vivono insieme a due famiglie keniane che si prendono cura di loro come se fossero loro figlie, frequentano le scuole vicine, svolgono attività ricreative e culturali e collaborano alla gestione della serra e della fattoria. Le più grandi frequentano le scuole superiori in forma residenziale e sono assistite con percorsi di counselling individuali e con le loro famiglie di origine.
Nel maggio 2016 Amani ha anche avviato il programma di prima accoglienza femminile denominato Dada Ndogo-Piccola Sorella, cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione italiana: un percorso di affiancamento alle bambine che vivono ancora in strada, alle quali viene aperto un centro diurno dove possono avere un pasto caldo, lavarsi, riposare o semplicemente giocare serenamente. Si tratta di un primissimo passo del lungo percorso di riabilitazione, che potrà riportarle presso la famiglia di origine o, nei casi più difficili, presso la Casa di Anita. Al termine del percorso di recupero le ragazze vengono sostenute nell’inserimento lavorativo e, nei casi più meritevoli, ricevono delle borse di studio per proseguire nella formazione superiore. Susan Muthoni, una delle prime bambine accolte ad Anita, oggi frequenta il secondo anno della Kenya Methodist University, curriculum in Medicina!
www.amaniforafrica.it/cosa-facciamo/casa-di-anita
www.youtube.com/watch?v=YJ2N3kbkoHg
Facebook: www.facebook.com/amanionlusong/

 

Fonte: Ufficio stampa Donne della Vite

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