Comunicati | 30 Ottobre 2019 | Fabio Ciarla
DiVento Rosso: ritorna il vino sostenibile e solidale delle Donne della Vite per le bambine di Casa di Anita in Kenia
Le Donne della vite coniugano sostenibilità e solidarietà in un vino. Si chiama DiVento Rosso 2018 IGT Toscana e proviene da una filiera totalmente sostenibile dal vigneto, condotto in biologico, alla vinificazione, fino al packaging che prevede bottiglia leggera, tappo in materiale vegetale, etichetta e confezioni in carta riciclata. DiVento Rosso 2018 è un vino solidale: le donazioni raccolte con 600 bottiglie e 50 magnum prodotti saranno destinate alla Casa di Anita, centro di accoglienza per le bambine e ragazze vulnerabili di Amani in Kenya. Il vino delle Donne della Vite è stato presentato il 12 ottobre scorso in occasione della Giornata internazionale della bambina nella manifestazione presso il Teatro Pime di Milano organizzata da Amani per festeggiare i primi 20 anni della Casa di Anita. DiVento è stato realizzato grazie alla collaborazione delle Donne della Vite con Autoctona e al contributo di una rete di altri partner, EnoVetro, VinVentions, Pandolfini, OvisNigra e Promuovere. Sul sito www.donnedellavite.com/divento2019 le modalità per fare la donazione e ricevere DiVento Rosso 2018.
Le Donne della Vite coniugano sostenibilità e solidarietà in un vino: DiVento Rosso 2018 IGT Toscana. Il Progetto DiVento prosegue dopo il felice debutto nel 2016 del DiVento Bianco.
“Torniamo quest’anno a proporre un vino sostenibile con un fine solidale – sottolinea Valeria Fasoli, presidente delle Donne della Vite. – In collaborazione con Autoctona, ci siamo impegnate nella produzione di DiVento Rosso 2018 IGT Toscana, adottando pratiche virtuose dal vigneto alla cantina e poi nella scelta del packaging. Crediamo fortemente che questa sia la strada per il settore vitivinicolo e questo nostro vino ne è testimonianza. Le donazioni che raccoglieremo grazie a DiVento Rosso 2018 saranno destinate alla Casa di Anita di Amani in Kenia, centro di accoglienza in cui bambine e provenienti da famiglie vulnerabili, dalla vita di strada, o in fuga da matrimoni precoci trovano un ambiente familiare accogliente e hanno la possibilità di accedere alla scuola e alla formazione professionale. Un luogo speciale che nell’inverno 2017 abbiamo visitato: un’esperienza unica e indimenticabile che ha reso ancora più importante mantenere il nostro impegno e legame con le bambine della Casa di Anita, le piccole Dada (sorelle in swailii) africane, che ci hanno accolto, giocando, parlando e danzando con noi. Ringraziamo coloro che hanno reso possibile realizzarlo, oltre ad Autoctona nei cui vigneti e cantine DiVento è nato, anche EnoVetro, VinVentions, Pandolfini, OvisNigra e Promuovere”.
DiVento Rosso 2018 è stato ottenuto da uve Sangiovese e Merlot prodotte in regime di agricoltura biologica, con bassi dosaggi di rame, gestione conservativa del suolo rispettosa della sostanza organica e della biodiversità di microrganismi e insetti utili. Dopo la vendemmia manuale le uve sono state vinificate utilizzando un protocollo a basso impatto con lieviti certificati bio e tecnologie a basso consumo energetico, tra cui anche il recupero della CO2 prodotta in fermentazione per la movimentazione del mosto e del vino. Il vino ha riposato tre mesi in barrique di legno francese e ne è risultato un vino morbido e caldo, dal profumo intenso di frutta rossa e spezie. La bottiglia in vetro leggero, l’etichetta, il tappo prodotto con biopolimeri innovativi di origine vegetale ottenuti con una bassissima impronta di carbonio e un’impronta idrica prossima allo zero, confermano l’attenzione delle Donne della Vite ai temi della sostenibilità. I cofanetti dei 60 magnum, prodotti in cartone riciclato, sono stati realizzati dalla Cooperativa di Solidarietà Sociale Gruppo 78 (Volano, TN), attiva nell’inclusione ed emancipazione sociale di persone in difficoltà.
Con il primo vino sostenibile e solidale realizzato dalle Donne della Vite, DiVento Bianco 2016, le donazioni alla struttura fondata nel 1999 da Amani e Koinonia hanno superato i 10 mila euro, anche grazie anche a un’asta nella quale i diciotto magnum di DiVento erano stati associati ad altrettante opere di un gruppo di artisti coaugulati intorno alla causa da Diego Locatelli patron di Spazio81 che aveva ospitato l’evento a Milano. Si tratta di cifre forse poco significative nella nostra realtà che invece per Casa di Anita, che “vive” con un budget di 56 mila 500 euro all’anno, risultano importanti.
“Siamo felicissimi e onorati per tutto il lavoro fatto dalle Donne della Vite – ha ringraziato Gian Marco Elia, presidente di Amani, in occasione della manifestazione presso il Teatro Pime di Milano organizzata per festeggiare i primi 20 anni della Casa di Anita – a sostegno della Casa di Anita, coinvolgendo tante belle realtà e persone appassionate che hanno donato tempo, professionalità e mezzi. Il risultato è di grandissimo valore e l’entusiasmo profuso è linfa vitale per Amani”.
Nei 20 anni di attività Casa di Anita ha ospitato, fatto crescere e studiare poco più di 200 bambine tutte provenienti da contesti molto difficili. Dalla strada, dove a volte vivono con la famiglia o peggio da sole subendo spesso violenza. In altri casi arrivano scappando con l’aiuto delle mamme delle nonne da comunità Masai in cui si praticano infibulazione e matrimoni precoci. “Il numero è esiguo – ha spiegato padre Renato Kizito Sesana, missionario comboniano in Kenya – perché il soggiorno delle bambine frequentemente dura più dei tre anni che il Governo vorrebbe come tempo massimo. Purtroppo è difficile ritrovare la famiglia di origine o comunque individuare un contesto familiare in cui le ragazze possano trovare affetto e attenzione e proseguire i loro studi. Per questo continuiamo a seguire le bambine con grande attenzione anche quando non sono più con noi fisicamente a Casa di Anita”. Attualmente le bambine e ragazze coinvolte nel programma sono 49, di cui 22 residenti e iscritte alla scuola primaria e 27 quelle reintegrate in contesti familiari che frequentano le scuole primaria, secondaria e professionale. Le bottiglie da 750 ml saranno cedute a fronte di una donazione libera di almeno 10,00 € e di 30,00 € per i magnum da 1.500 ml. Tutti i fondi raccolti, detratte le spese sostenute per la realizzazione del progetto – rendicontate in modo assolutamente trasparente – saranno donati ad Amani per finanziare il progetto della Casa di Anita. Tutte le informazioni sulle modalità per donare e ricevere DiVento nella pagina dedicata www.donnedellavite.com/divento2019
Donne della Vite: chi siamo. Siamo donne che hanno quale denominatore comune la vite e tutto il mondo che gira intorno ad essa. In una visione ampia, nuova e articolata, ispirata dai valori di etica, estetica e bellezza, scegliamo strumenti e modi nuovi e coinvolgenti per le attività culturali, formative e divulgative per costruire una rete culturale di incontro, crescita e impegno sociale.
La Casa di Anita. È un luogo dove le bambine più vulnerabili di Nairobi hanno alloggio, cibo, vestiti, cure mediche e quel che serve per andare a scuola, imparare un lavoro e diventare buone cittadine. Alla Casa di Anita le bambine ricevono l’affetto e la cura di mamme kenyane, che le aiutano a diventare donne del domani.
La Casa di Anita è stata voluta e creata da Amani, associazione no profit che si impegna per affermare il diritto dei bambini e dei giovani ad avere un’identità, una casa protetta, cibo, istruzione, salute e l’affetto di un adulto. Dal 1995 Amani istituisce e sostiene case di accoglienza, centri educativi, scolastici e professionali in Kenya, Zambia e Sudan. Da allora offre ogni giorno opportunità e alternative concrete a migliaia di bambini e bambine costretti a vivere sulla strada nelle baraccopoli e nelle periferie di Nairobi e Lusaka.
Fonte: Donne della Vite
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