Comunicati | 23 Maggio 2016 | Fabio Ciarla

Consumi alimentari, CREA avvia la nuova indagine nazionale

A  breve il primo corso Ecm per i rilevatori, organizzato con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità

Cosa mangiano gli italiani oggi? Come si caratterizza la loro dieta? Per  rispondere a queste domande, dopo circa 10 anni dall’ultimo studio sui consumi alimentari nazionali, il CREA – il più importante ente di ricerca agroalimentare italiano – sta per avviare, con il suo Centro Alimenti e Nutrizione, la nuova indagine che fotograferà i consumi alimentari del nostro Paese: in particolare,  dei bambini, nella prima fase, e di adolescenti e adulti, nella seconda. I rilevatori, a cui sarà affidata la delicata fase della raccolta dei dati, saranno formati con il corso ECM “Rilevamento dei consumi alimentari nazionali con metodiche armonizzate secondo le linee guida dell’European Food Safety Authority (EFSA): aspetti teorici e pratici, attività sul campo e significato in sanità pubblica”, organizzato in collaborazione con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

La presentazione di questo percorso formativo avverrà domani martedì 24 maggio nel corso dell’evento di lancio “Rilevare il consumo alimentare per le politiche a tutela della salute”, che si terrà a Roma, a partire dalle ore 14.00, presso l’auditorium del Ministero della Salute (Viale Giorgio Ribotta, 5).

Questo tipo di studi richiede, oltre ad una elevata competenza nutrizionale, una metodologia altamente specifica che l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sta promuovendo attraverso il programma EU-Menu, cui il Centro Alimenti e Nutrizione del CREA ha aderito grazie all’attestazione del Ministero della Politiche Agricole Alimentari e Forestali. E, del resto, i dati raccolti, in termini di quantità di alimenti consumati e di apporti dei nutrienti, sono essenziali  non solo per la stesura delle raccomandazioni nutrizionali e delle linee guida per una sana alimentazione, ma anche per il calcolo dell’esposizione a sostanze dannose attraverso la dieta, nonché per la definizione dell’impatto sull’ambiente delle nostre scelte alimentari. Questa indagine, insomma, presenta una notevole valenza scientifica poiché i risultati possono essere utilizzati sia nell’ambito dell’analisi del rischio alimentare e nutrizionale sia nelle politiche di indirizzo verso migliori stili di vita, anche nell’ottica della prevenzione di patologie croniche.

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