Comunicati | 31 Marzo 2015 | Fabio Ciarla
Difendiamo il nostro nome: #ChiantiClassico!
Il Consorzio Vino Chianti Classico sta da anni svolgendo un’imponente attività volta alla difesa della denominazione di origine controllata e garantita Chianti Classico da abusi, contraffazioni, usi distorti.
Fin dagli anni Sessanta, il Consorzio del Chianti Classico ha sempre avvertito la necessità di fornire alla denominazione e al marchio Gallo Nero ad essa connesso, una protezione particolare e più efficace rispetto a quanto previsto dalla disciplina nazionale sulle Denominazioni di Origine.
Nel 2003 abbiamo ritenuto indispensabile iniziare un’azione ancora più incisiva e maggiormente diretta a contrastare la contraffazione del marchio e della denominazione.
Abbiamo pertanto avviato, anche con il sostegno del Mipaaf, la registrazione e il deposito della denominazione “Chianti Classico”, come marchio collettivo, in caratteri descrittivi in classe 33 (vini) al fine di restituire certezze ai produttori di questo rinomato prodotto italiano e tutelare il consumatore da operazioni ingannevoli. Il riconoscimento del marchio collettivo Chianti Classico è stato ottenuto in 29 Paesi del mondo, mentre 4 situazioni sono ancora in corso di definizione.
Anche per il marchio del Gallo Nero, l’attività di registrazione sia a livello italiano che internazionale è stata attuata ormai da vari decenni. In ottemperanza con quanto prevede l’art 17 del DLGS 61/2010, il “Gallo Nero” è diventato un marchio utilizzabile da tutta la denominazione, ovvero un simbolo che permette di collegare immediatamente il territorio del Chianti alla stessa denominazione del Chianti Classico.
Attualmente il marchio collettivo figurativo Gallo Nero è stato registrato in 14 Paesi oltre che in tutta la Comunità Europea in classe 33 (vino) ma anche in classi diverse dalla 33 e in forme grafiche che rappresentano “declinazioni” del marchio medesimo.
Oltre a questo, il Consorzio ha ritenuto inscindibile con quanto sopra la necessità di implementare e concretizzare la massiccia attività di registrazione di marchi attraverso un programma di controllo sia su eventuali registrazioni, che sull’uso di marchi analoghi per prodotti di classe 33, da parte di soggetti terzi, riferito a mercati stranieri di ampia portata.
È evidente che, seppure i marchi siano stati depositati e registrati nei vari Paesi, spesso per una loro effettiva tutela, risulta indispensabile verificare sul territorio sia le nuove eventuali registrazioni che l’uso effettivo di marchi simili.
La prima forma di controllo, quella sulle altre registrazioni, risulta possibile attraverso collegamenti a banche dati informatiche degli uffici di Registrazioni dei singoli Paesi. Ma è nella fase di analisi e eventuale presentazione di opposizioni che l’impegno di risorse umane ed economiche diventa rilevante; le procedure amministrative e talvolta giudiziarie attraverso cui si concretizza l’attività del Consorzio sono infatti lunghe, complesse, estremamente tecniche dal punto di vista legale.
La seconda forma di controllo che ci vede impegnati è quella relativa all’uso di marchi confusori. Si tratta di attività di indagine da svolgersi con impiego di risorse umane ed economiche: verificare se soggetti non autorizzati fanno uso di marchi uguali o simili a quelli regolarmente registrati dal Consorzio ed eventualmente, valutata la portata del fenomeno, usare i mezzi legali necessari per interdirlo. Le istruttorie fino ad oggi aperte in questi due ambiti, e che stanno impegnando il Consorzio, sono ben 25.
Un’altra attività che il Consorzio da circa 10 anni sta portando avanti è quella di controllo sull’esistenza di domini internet che richiamino la denominazione Chianti Classico e siano pertanto confondibili con i domini di cui è titolare il Consorzio medesimo. Il Consorzio Vino Chianti Classico ha deciso inoltre di rendersi parte attiva nei confronti del programma di lancio di nuovi nomi di dominio generici di primo livello (cosiddetti gTLD generic Top Level Domain Names) che ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) sta attuando. Per ogni nuovo gTLD che viene lanciato è obbligatoria la previsione del cosiddetto periodo di “sunrise” ed in tale periodo i titolari di marchi registrati (esempio Chianti Classico) hanno un diritto di prelazione che consente loro di registrare il nome a dominio seguito dal gTLD in procinto di essere lanciato. Tale marchio può esser e iscritto in una Banca dati (Trademark Clearinghouse) e tale iscrizione dà diritto a ricevere le segnalazioni dell’inizio di ciascun periodo di sunrise per i vari gTLD. Il Consorzio ha già da oltre un anno deliberato di iscrivere al Trademark Clearinghouse le parole “Chianticlassico”, “Chianti-classico”, “gallonero”, gallo-nero” e conseguentemente chiedere la prelazione su eventuali gTLD di nostro interesse. Tale iscrizione ha ovviamente dei costi annuali e necessita di competenze specifiche: il nostro maggiore interesse è volto a monitorare l’evolversi delle dinamiche internazionali dei gTLD .vin e .wine al fine di esercitare ogni azione e diritto per la tutela dei nostri marchi anche in questo ambito.
A tutela della denominazione abbiamo infine recentemente avvertito la necessità di inserire anche un’attività innovativa e fino ad oggi, crediamo, piuttosto trascurata anche per le difficoltà tecniche che pone. Ci riferiamo ai controlli sulle principali piattaforme commerciali internet (ebay – Amazon) e sugli shop online privati, per verificare non solo e non tanto, un illegittimo utilizzo dei nomi di dominio simili o confusori con la nostra denominazione ed i nostri marchi, ma in particolare per verificare la correttezza delle modalità di vendita o pubblicità online su shop o portali dedicati. Tutto questo comporta un impegno di risorse umane e finanziarie non irrisorie, un grande investimento a difesa e tutela del nostro nome e della nostra identità!
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