Comunicati | 19 Gennaio 2017 | Fabio Ciarla

10 cose da sapere sulle uve e sui vini Pinot Nero

Probabilmente conoscerai già un sacco di cose sul Pinot Nero, come ad esempio che ha un gusto fruttato e che ha origine in Francia, che è leggero e delizioso, che è molto ricercato ed è anche costoso. Ma ti andrebbe di saperne di più sul Pinot Nero e di approfondire un po’? Il Pinot Nero non è solo un vino che ispira passione tra i degustatori ma è anche un’uva con una storia davvero molto speciale e tante espressioni locali altrettanto uniche. Ecco qui un paio di cose da ricordare la prossima volta che aprirai una bottiglia di Pinot Nero::

1. Pinot Nero = Pigna nera

In tempi antichi, i coltivatori di viti erano molto pragmatici nel proprio lavoro e da qui derivano i nomi immediati delle varietà di uve, il nome Pinot indica infatti la forma conica del grappolo che ricorda la forma di una pigna e l’aggettivo francese Noir significa nero e quindi Pinot Nero indica le varietà di uva nera i cui grappoli riportano alla forma di una pigna.

2. Gli antichi romani e i monaci furono i primi ad apprezzare il Pinot

Si crede che il Pinot Nero sia una delle varietà più antiche di uva sopravvissute fino ai giorni nostri. Rappresenta uno dei vitigni più antichi e probabilmente è un discepolo di seconda-terza generazione delle viti selvatiche. In Francia abbiamo testimonianze del Pinot Nero risalenti all’Impero Romano. Già nel primo secolo d.C. i Romani invasero la maggior parte del continente europeo e pertanto diffusero il loro gusto raffinato per il vino che ai tempi veniva prodotto anche con uve di Pinot Nero.

Quando numerosi popoli europei del medioevo si convertirono al cattolicesimo, la produzione di vino per lo più era sotto il controllo dalla Chiesa. In Borgogna, i monaci cistercensi per secoli si diedero alla produzione del vino per poi consumarlo durante i sacramenti e nella costante ricerca di una produzione degna della celebrazione divina, divisero e classificarono i vigneti così come li vediamo oggi . Il Pinot Nero era la varietà più pregiata e veniva considerata di gran lunga superiore ad altre uve in Borgogna come ad esempio l’uva Gamay.

Dopo la rivoluzione francese, avvenuta nel 1798, i vigneti furono confiscati alla chiesa e distribuiti al popolo, e questo spiega l’odierna suddivisione dei vigneti in Borgogna.

3. Pinot Nero = Terroir

Siccome si tratta di un’uva antica in una forma relativamente primitiva, le espressioni locali dei vitigni Pinot Nero variano in base anche a piccolissime differenze climatiche e di coltivazione. Le lievi differenze di terreno, l’esposizione al sole o il microclima (anche piccole correnti d’aria differenti in vigna, per esempio) danno vita a vini molto diversi. Altri vitigni come il Cabernet Sauvignon non potranno mai arrivare a questi livelli di variazione.

Proprio perché i monaci medievali erano ossessionati dalla qualità dei loro vini, e perché avevano un vitigno così delicato, avevano mappato la variazione del terreno di molti dei loro vigneti. Questi vigneti erano stati identificati e classificati con decisione, delimitando quali pezzi di terra fossero più adatti alla coltivazione delle migliori uve di Pinot Nero e coniando i termini di Premier Cru e Grand Cru. Possiamo dire che furono i primi produttori di vino al mondo ad esprimere con precisione il concetto di terroir con il quale indicavano un singolo vigneto.

4. Il Pinot è un vitigno molto difficile da coltivare

Dato che i grappoli sono stretti (come ricorderete a forma di pigna), i funghi e la muffa trovano il loro habitat naturale nella condizione di umidità che si crea tra le uve. Questo rende l’uva suscettibile alle malattie. L’uva ha una buccia sottile e non abbastanza spessa da garantire protezione contro i parassiti e questo rivestimento così sottile e tenue rende le uve più sensibili al calore e all’essiccazione e più inclini a scoppiare dopo la pioggia. Le bacche di Pinot Nero (come i vini che vengono prodotti) hanno generalmente un contenuto di tannini piuttost

o basso, una protezione naturale contro i parassiti e i raggi UV.

Queste caratteristiche fanno del Pinot Nero una varietà molto più difficile da coltivare rispetto ad altre varietà, generalmente le rese per ettaro sono molto basse, richiede un terreno ben drenante, richiede un clima asciutto ma che non sia secco e predilige un clima fresco.

5. Il Pinot Nero è un vino fresco e cool

Avrai notato che i paesi caldi come l’Argentina, la Spagna, e il Sudafrica non sono famosi per i vini Pinot Nero, e il motivo è uno solo: il vitigno Pinot Nero ama il clima più fresco. Nei paesi caldi, i sapori sottili del Pinot Nero verrebbero abbrustoliti dentro la buccia sottile dell’uva per via dell’elevata esposizione al calore del sole.

La Borgogna e la Champagne, laddove il Pinot Nero prende vita, sono le due regioni vinicole francesi più fredde. Le altre regioni storiche europee della coltivazione del Pinot Nero sono sempre regioni dal clima fresco, come la Germania (dove viene chiamato Spatburgunder), la Svizzera o le alpi italiane.

Nei paesi più caldi del Nuovo Mondo, i coltivatori hanno dovuto trovare delle aree con presenza di correnti oceaniche fredde come ad esempio l’area vinicola di Carneros e la Russian River Valley in California, la Yarra Valley in Australia, la Casablanca Valley in Cile o la Walker Bay in Sudafrica. In quanto a terra dal clima freddo quasi dappertutto, la Nuova Zelanda vanta vasti vigneti di Pinot Nero in quasi tutte le regioni.

6. Dove viene coltivato il Pinot Nero?

I 10 maggiori produttori di vino e le relative superfici di aree vinicole (Anderson, K. e N. Aryal, 2010):

  1. Francia: 29,738 ettari (73,451 acri)
  2. Stati Uniti: 16,776 ettari (41,437 acri)
  3. Germania: 11,300 ettari (27,911 acri)
  4. Moldavia: 6,521 ettari (16,106 acri)
  5. Italia: 5,046 ettari (12,462 acri)
  6. Nuova Zelanda: 4776 ettari (11,796 acri)
  7. Australia: 4,690 ettari (11,584 acri)
  8. Svizzera: 4,402 ettari (10,873 acri)
  9. Cile: 2,884 ettari (7,123 acri)
  10. Argentina: 1,802 ettari (4,449 acri)

7. Una famiglia di mutanti

Più che un vitigno, il Pinot è una vera e propria famiglia di uve tutte soggette a frequenti mutazioni che variano a seconda del colore, dei tannini e del gusto. Ogni identità genetica che viene selezionata per le sue particolari caratteristiche viene indicata con il termine clone. Più di 50 cloni di Pinot Nero sono ufficialmente riconosciuti in Francia, rispetto ai 25 che sono riconosciuti per il Cabernet Sauvignon, nonostante sia il vitigno più piantato nel paese.

I più famosi cloni di Pinot Nero in Borgogna (ad esempio il Digione o il Pommard) sono i cloni 115, 667 e 777.

Proprio per le loro caratteristiche mutanti, i cloni di Pinot Nero hanno dato vita ad altri vitigni di vari colori come il Pinot Grigio (significa rosato, dalla buccia grigia), Pinot Bianco o Pinot Meunier.

8. Il successo sul grande schermo

The 2004 American movie Sideways – In viaggio con Jack, fè un film americano del 2004, con protagonista Paul Giamatti, grande amante del Pinot e che invece detesta il Merlot, che ha portato al Pinot Nero grande popolarità sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo e pertanto dopo il successo del film è stata registrata una produzione elevata con conseguente consumo più diffuso di Pinot Nero in tutto il mondo. Ancora più importante, oggi i vini Pinot Nero e la loro varietà di espressioni regionali e di sensibilità dei vigneti vengono riconosciuti da un numero sempre più elevato di degustatori di vino internazionali.

Tuttavia, diversi esperimenti di vigneti piantati con Pinot Nero avevano in ogni caso preceduto il film di anni se non di decenni nella maggior parte dei paesi del Nuovo Mondo come la California, l’Australia, il Cile o la Nuova Zelanda.

9. Il Pinot Nero più stravagante è francese

Alcuni dei più costosi vini Pinot Nero francesi della Borgogna sono:

10. Alcuni grandi Vini Pinot Nero provenienti da tutto il mondo

Se hai voglia di esplorare alcuni dei vini Pinot Nero al di fuori dei confini italiani o francesi, ho selezionato alcuni esempi da tutto il mondo che sono particolarmente riconosciuti:

 

Autore: Julien Miquel

Fonte: Vivino

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