Collaborazioni | 18 Giugno 2021 | Fabio Ciarla

Ricordi il cibo dell’infanzia? Fabio Ciarla (giornalista, sommelier)

Non ho conosciuto, o almeno non posso ricordare, i miei nonni. Ma ci hanno pensato gli zii a lasciarmi ricordi vividi del cibo dell’infanzia.

Potrei dunque raccontare della “minestra tanto bona che non sa di niente” di zia Margherita a Manziana, parenti veri e tanti piatti tipici che ancora oggi sono occasioni di festa, o del polletto alla brace che faceva zio Silvio sul braciere in balcone, uno zio “acquisito” che mi ha scarrozzato al mare per tutte le mie estati da zero a 14 anni, credo. Ma concentrandomi bene forse il sapore e il gesto nel quale più mi riconosco è quello della mezza ciriola, o almeno mi pare fosse quel pane, coperta di sugo che mia madre mi passava prima di pranzo le domeniche d’inverno trascorse “alla vigna”, ovvero nella nostra campagna.

 

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