Comunicati | 15 Ottobre 2022 | Fabio Ciarla

Il 3 ottobre Chef in Green® ha chiuso l’edizione 2022 al Molinetto Country Golf Club

Iniziata il 30 maggio scorso, la 7.a edizione di Chef in Green®  si è chiusa il 3 ottobre con l’ultima tappa sul campo da golf Il Molinetto Country Club di Cernusco sul Naviglio (MI), che per la prima volta ha ospitato l’evento. Un format consolidato nel tempo che quest’anno ha accolto ancora più consensi e partner e animato ogni incontro con interessanti performance. 

14 ottobre– Chef in Green® L’evento che unisce golf e cucina, ideato e guidato da Roberta Candus in collaborazione con Move Golf Forward, dopo essersi consolidato e cresciuto negli anni ha chiuso  la settima edizione 2022 il 3 ottobre scorso.  Nove le gare disputate su autorevoli campi di Lombardia, Piemonte, Liguria,Emilia Romagna,  Veneto, e Trentino Alto Adige.

Seppur fedele alla filosofia di base, l’edizione 2022 di Chef in Green®, da maggio a ottobre ha portato il suo format su nove campi del nord e centro Italia di cui 4 al loro debutto nel circuito. Due campi lombardi, il Green valtellinese di Caiolo, e il Molinetto Country Club di Cernusco sul Naviglio (MI), il Golf Folgaria, nell’omonima località trentina, in Piemonte il Golf Club La Margherita di Carmagnola, che in settembre ha accolto una gara speciale in onore di una Eccellenza del Territorio, Il Peperone di Carmagnola, fra i protagonisti anche della gara conclusiva al Molinetto Country Club. Una autentica festa che ha chiamato a raccoltauna trentina gli chef presenti, provenienti da Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Trentino e Alto Adige, Toscana, e Veneto.

Ora è tempo di bilanci. “Spero in quest’anno di aver dato ulteriore sprint a questo circuito che non vede che il benessere principale degli ospiti- protagonisti, sia chef e addetti alla ristorazione sia giocatori “ dichiara Roberta Candus, anima di Chef in Green, che prosegue “L’aspetto ludico della giornata è la mia priorità e ben si combina con i posti sempre molto belli scelti per accoglierci. Devo dire che, soprattutto in occasione della Gara conclusiva, non mi aspettavo così tanti partecipanti, anche se purtroppo molti hanno avuto impedimenti all’ultimo secondo. In futuro mi auguro di poter coinvolgere  un maggior numero di partner e di escogitare altre novità, alcune già previste come il carrello degli Olii, dopo il carrello dei formaggi, per arricchire ulteriormente  queste giornate fuori dai soliti schemi, a cui gli chef partecipano per farmi piacere e regalarsi uno stacco,ritrovandosi con amici vecchi e nuovo in posti sempre molto interessanti e rilassanti . Occasione unica che regala la possibilità di scambiarsi esperienze  in un ambiente che non è quello della fiera, lontano da ogni tentazione di competitività, e che contribuisce a far dimenticare per qualche ora almeno quelle ansie che pesano sempre più sulla quotidianità di tutti noi”. 

Chef in Green quest’anno ha ridato slancio al suo format, rinnovandone alcuni aspetti, così da suggerire novità  utili alla formazione degli chef che da tanti anni partecipano alla manifestazione. 

Ogni appuntamento ha fatto gara a sé, occasione unica in cui il golf ha incontrato ed incrociato la buona cucina, coniugando l’esperienza di giocatori esperti alla voglia di mettersi in gioco di chef al loro debutto sul green. Complessivamente, quest’anno hanno partecipato alle 9 gare in programma, oltre 150 chef di varie regioni d’Italia.

Questi gli “ingredienti” di un format coordinato dalla storica ideatrice e da un team più strutturato che ambisce sempre più ad  avvicinare chef qualificati e l’intero mondo della ristorazione a uno sport come il golf che naturalmente favorisce le relazioni sociali e che richiede attenzione e disciplina, la stessa che si ritrova nelle cucine. Al di là del gioco, intuizione, lavoro di squadra e piacere della sfida assicurano uno stimolante affiatamento fra chef e operatori del settore.

Rispetto alle passate edizioni, le gare si sono svolte in un’unica giornata (ad eccezione della tappa al Matilde Golf di Reggio Emilia), così da dare maggiore dinamicità all’evento. Ogni gara ha proposto novità, nuovi partner, sorprese per gli chef e per i soci. Molti gli show cooking, le degustazioni ed i momenti ludico- didattici di informazione per i soci dei circoli iscritti alla gara e di formazione per gli chef partecipanti. Così da conoscere quali sono le caratteristiche di un particolare ingrediente, le tecniche di lavorazione, abbinamenti ed interpretazioni dei vari chef.

A seconda degli appuntamenti, alcuni chef  hanno partecipato solo come giocatori, seguendo in campo i preziosi consigli di golfisti esperti e appassionati, mentre altri si  sono misurati in cucina, con show cooking e cene a più mani per gli ospiti dei golf club. Una formula “mista” che conferma lo spirito di squadra che è alla base della manifestazione.

Il 3 ottobre, una vera festa in campo

Sul green de Il Molinetto si sono simpaticamente sfidati una trentina di chef provenienti da Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino, Lazio, Toscana e Campania. Dopo la lezione di pratica, per prendere confidenza con le regole del gioco, lo show coking in occasione del lunch è stato animato da  Erny Lombardo, brand ambassador Zwilling Ballarini, che ha proposto dei tonnarelli al gorgonzola su gazpacho di peperone di Carmagnola, olive e capperi.

Ottimo prologo per poi proseguire con le  costine brasate alla birra Rossa del birrificio Aleghe con polenta Pignoletto rosso Molino La Bernardina di Giaveno, “firmate” da Lorena Bigi (Casa Aleghe – Coazze – TO) ed accompagnate da  Cevrin, formaggio di capra ( presidio Slow Food) dell’azienda agricola Fratelli Lussiana di Coazze.

La tappa conclusiva ha poi visto la presenza  di alcuni “outsider”. Danilo Angè chef molto noto per le versatili proposte realizzate con i Sifoni ISI, molte delle quali raccolte in vari volumi di cucina, che ha proposto una spuma di pesca su bollicine ed una morbida spugna lievitata aromatizzata allo zafferano da accompagnare a salumi e gorgonzola al cucchiaio; Matteo Cunsolo, Presidente associazione panificatori Milano e presidente del Richmont club italia ha elaborato appositamente due tipologie di pani per la cena di gala. E poi Re Peperone, presentato in tutte le sue varianti dal Consorzio del peperone di Carmagnola esaltato dalle note di Olio Evoo  e interpretato sia in occasione del lunch, sia in uno dei piatti presentati alla cena di gala a più mani (menu in allegato)

Gli sponsor e i partner

L’originalità della formula di Chef in Green ha consentito anche quest’anno alle aziende una forma originale di promozione e comunicazione: comunicare il prodotto ma anche farlo degustare o comunque illustrarne le qualità direttamente sul “campo” in collaborazione con grandi nomi della ristorazione.

L’edizione 2022 di Chef in Green, oltre ad alcuni partner storici che hanno riconfermato la propria presenza – Lurisia con le sue rinomate acque e bibite; il cioccolato Valrhona fondamento dei dessert e di alcuni momenti golosi, nonché marchi tecnici come Golf Tek – ,ha vistodiverse aziende al loro debutto come sponsor. Presenti per l’intero circuito: Longino&Cardenal, i cui cibi rari e preziosi sono stati  protagonisti di una o più portate delle cene gourmet; Astoria con il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Dry e Brut (Millesimato e Casa Vittorino), Arrigoni Battista con i suoi formaggi di punta (Gorgonzola DOP  dolce, Taleggio DOP, Lucifero, Torregio e Rossini), che ha portato anche ad ogni cena la novita del carrello dei formaggi,  il Consorzio del Prosciutto di Parma insieme ad alcune aziende consorziate , La Pasta di Aldo, tagliatelle e pasta artigianale all’uovo, Julius Mein che ha dato vita a originali coffee experience;  Canella con il Puccini il cocktail spumante al succo di mandarino del Consorzio Tardivo di Ciaculli e poi alcuni produttori di interessanti abbinamenti importanti per una tavola che vuole essere sana oltre che bella e buona, come OlioEvoo e BioAlberti.

Show Cooking e cene di premiazione di tutto il circuito sono stati tecnicamente firmati da Domo, Arcos, Trabo, e Zwilling Ballerini che da sempre accompagnano il successo di Chef in Green e che assegnano anche prestigiosi premi ai primi tre della categoria chef. Fra questi Trabo, che mette in palio alcuni “attrezzi del mestiere” dei numerosi marchi che rappresenta in Italia, non ultimo il sifone ISI, molto ambito nel campo della ristorazione professionale, e che quest’anno sarà anche argomento di dimostrazioni a cura del brand ambassador Danilo Angè e Zwilling Ballerini con la sua linea di pentole e padelle e infine Staub con le sue variopinte cocottes e pirofile apprezzatissime da professionisti e non.

Perché Chef in Green

L’obiettivo è regalare ai partecipanti una vera “green foodemotion” perché il gusto del gioco diventi il gioco del gusto. Il golf è infatti uno sport che richiede grande disciplina e capacità di concentrazione, “ingredienti” che quotidianamente si ritrovano nelle cucine di ristoranti ed hotel. E a cui si aggiunge una certa dose di creativitàe la curiosità verso prodotti di aziende affermate e di piccoli produttori.

I numeri di Chef in Green®

Chef in Green, marchio registrato da Roberta Candus, direttore ed editore di Golf&Gusto, è un torneo di golf  annuale che si svolge dal 2016. In questi anni sono stati oltre 500 gli chef che hanno aderito alla manifestazione e si sono sfidati sul green, 250 quelli che, appoggiate le mazze, hanno poi indossato il grembiule entrando in cucina per firmare piatti che hanno conquistato il palato degli oltre 2000 commensali che dal 2016 ad oggi hanno partecipato alle cene gourmet a conclusione di ogni tappa. Oltre 50 le aziende presenti con aree di esposizione e degustazione dei propri prodotti legati al mondo della gastronomia e non solo.

Fonte: Ufficio stampa Chef in Green® – F.D.L. e Suq Communication

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