Comunicati | 27 Febbraio 2016 | Fabio Ciarla
Donne della Vite, debutto in leggerezza
Per la loro prima uscita pubblica di presentazione dell’associazione, le Donne della Vite hanno scelto uno spettacolo che parla di vite e vino ironicamente,”Eyes Wine Shot“, e un luogo speciale come la galleria delle barrique di Castello di Monsanto grazie all’accoglienza di Laura Bianchi
Barberino Val D’Elsa 25 febbraio 2016 – Per il loro debutto in pubblico le Donne della Vite hanno scelto uno spettacolo a metà tra la didattica e la satira e un luogo ‘incantato’ come la galleria delle barrique che si snoda sotto il Castello di Monsanto, l’azienda di Laura Bianchi a Barberino Val D’Elsa (Firenze) che ha ospitato l’evento (www.castellodimonsanto.it).
“Abbiamo voluto cominciare in leggerezza – ha esordito Valeria Fasoli, presentando l’associazione di cui è presidente, che ha come denominatore comune la vite e tutto ciò che gira intorno ad essa – con uno spettacolo che racconta il mondo del vino in modo ironico, come noi guardiamo in modo diverso e ‘trasversale’ al nostro ambito professionale facendo riferimento ai valori di Etica, Estetica e Bellezza”.
“Ho voluto ospitare le Donne della Vite e questa prima loro attività – ha detto Laura Bianchi, che custodisce l’identità dei vini dell’azienda nel cuore del Chianti Classico facendo tesoro delle tradizioni di famiglia e degli insegnamenti di chi a Monsanto ha trascorso una vita nelle vigne – perché condivido lo spirito e i principi che animano l’Associazione e sono felice che queste gallerie, che rappresentano la tenacia delle persone che le hanno costruite, facciano da palcoscenico alla loro prima uscita pubblica”.
“Eyes Wine Shot“, lo spettacolo di e con Giuseppe Gandini e Gianantonio Martinoni, fin dal titolo – che fa il verso all’ultimo film Eyes wide shut di Stanley Kubrick – è teso a dissacrare la comunicazione del mondo della vite e del vino che si prende troppo sul serio e ha costruito dei rituali e un vocabolario che hanno il pessimo risultato di tenere a distanza i neofiti che vogliono avvicinarsi al nettare di Bacco.
Lo spettacolo, sold out in pochi giorni dall’apertura della prevendita, è giocato sul dualismo, così come il film tratto dal romanzo “Doppio sogno” di Arthur Schnitzler e alterna pillole didattiche di viticoltura ed enologia con momenti di cabaret esilarante che vanno oltre e più in profondità rispetto al già visto in alcune gag televisive degli anni scorsi. E l’ironia dei due attori non risparmia l’imponderabilità degli elementi naturali che fanno grande oppure no un territorio del vino a seconda, per esempio, dell’annata o del produttore.
E a giudicare da risate e applausi il pubblico intervenuto si è divertito molto.
“Con questo appuntamento – ha sottolineato Clementina Palese, vicepresidente delle Donne della Vite – abbiamo cominciato a costruire la ‘rete culturale’ di incontro e crescita nella quale condividere momenti di divertimento come informazioni professionali. Il prossimo appuntamento è l’11 marzo per la prima visita tecnica dedicata alla sostenibilità in viticoltura. Andremo a visitare e a condividere le esperienze di due aziende, Salcheto e Avignonesi, entrambe impegnate su questo fronte nell’area di produzione del Nobile di Montepulciano. Ancora in Toscana dunque, mentre le prossime attività programmate (vedi Attività & Eventi sul sito) ci porteranno in Trentino-Alto Adige, Lombardia e Puglia”.
Qui un video di presentazione dello spettacolo
DONNE DELLA VITE, LA CARTA D’IDENTITÀ
Un «nuovo luogo» per guardare alla viticoltura e al vino ispirandosi a Etica, Estetica e Bellezza. Questa in estrema sintesi la descrizione di ciò che l’associazione Donne della Vite vuole rappresentare. Gli elementi caratterizzanti delle Donne della Vite sono strettamente legati all’esperienza delle fondatrici (Valeria Fasoli, presidente; Clementina Palese, vicepresidente; Alessandra Biondi Bartolini, Costanza Fregoni, Laura Passera, Giulia Tamai e Lorena Troccoli), tutte agronome di formazione che poi hanno intrapreso percorsi professionali differenti in questo stesso ambito.
Il loro nome, Donne della Vite, racchiude ciò che sono e il filo conduttore delle loro attività. Sono donne, e su questo non c’è alcun dubbio, hanno sogni, ideali e voglia di cambiamento nel solco dell’Etica, nei rapporti reciproci e nella loro professione, dell’Estetica, come conoscenza del bello naturale, artistico e scientifico, e della Bellezza, da esprimere e da promuovere.
L’associazione si rivolge a tutte le donne del settore vitivinicolo dalla terra (la vite appunto) al consumo senza tralasciare nessuna persona che fa parte di questa filiera; si rivolge alle agronome, ma anche a ricercatrici, tecniche, giornaliste, enologhe, trattoriste, agenti commerciali, direttori, operatrici agricole, ecc. E non sono esclusi gli uomini. E’ nata con l’obiettivo di creare un punto di riferimento e un’occasione di aggregazione per le donne che operano nel mondo vitivinicolo, in cui raramente si trovano a lavorare insieme e a condividere progetti, e per valorizzarne il ruolo in un settore in cui sensibilità, capacità e professionalità femminili rischiano di non essere comprese in tutto il loro valore.
In questa visione ampia, nuova e articolata, le Donne della Vite hanno cominciato a proporre nuove e coinvolgenti attività culturali, formative e divulgative con l’obiettivo di costruire una «rete culturale» di incontro e crescita nella quale condividere anche informazioni professionali, come ad esempio i risultati di sperimentazioni che spesso rimangono nei cassetti dei ricercatori.
“EYES WINE SHOT“: I DUE ATTORI
- Giuseppe Gandini è nato a Ferrara nel 1972. Vive e lavora a Roma dal 1993. Attore e regista è stato protagonista della serie 7vite, sit-com in onda su Rai 2 nel 2007 e 2009. Ha inoltre partecipato a tantissime fiction televisive tra cui Distretto di Polizia 6, Tutti i padri di Maria e recentemente Un Matrimonio di Pupi Avati. Al cinema ha lavorato tra gli altri con Ettore Scola ne La Cena del 1998 e a fianco di Julia Roberts nel film Mangia Prega Ama del 2010.
- Gianantonio Martinoni è nato a Cittadella (PD) nel 1972. Vive e lavora a Roma dal 1998. Attore di cinema e teatro ha lavorato, tra gli altri, con Fabrizio Gifuni in La città dei matti per Rai 1 e con Elio Germano in Faccia d’Angelo, un grande successo di Sky. Recentemente ha lavorato anche con Terence Hill in Un passo dal cielo e nel film di Carlo Vanzina Buona Giornata del 2012.
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