Blog | 6 Aprile 2016 | Fabio Ciarla

Bolgheri Sassicaia contro Parrina – Capitolo 2. La sola DOC “uniproprietaria” d’Italia è…

 

Avevo immaginato, o sperato, che con un po’ di fortuna sarei arrivato alla conclusione del ragionamento e grazie alla telefonata dell’azienda La Parrina ho potuto finalmente sciogliere le ultime riserve.

 

Sì perché nel primo capitolo di questa ricerca la domanda  su quale fosse  “l’unica DOC italiana ad essere interamente inclusa in una proprietà?” era rimasta senza una risposta certa. O meglio fornivo due ipotetiche considerazioni che però erano ambigue, in particolare non si capiva se potevamo parlare di una o di due DOC “monopole” con riferimento appunto a Parrina e a Bolgheri Sassicaia.

Dopo una telefonata e una mail dell’azienda La Parrina possiamo finalmente dire che in Italia le DOC appartenenti ad una sola proprietà al momento sono in pratica due. Anche se con caratteristiche leggermente diverse.

 

LA PARRINA – Doc uniproprietaria DE FACTO

L’omonima azienda di Franca Spinola fu in effetti la prima DOC uniproprietaria d’Italia, ottenne il riconoscimento nel 1971 e all’epoca probabilmente l’intero territorio autorizzato per la Denominazione era di proprietà aziendale. Ad oggi, in realtà, la situazione è un po’ diversa per via della cessione di alcuni terreni ad altri, sui quali, ipoteticamente, si potrebbero coltivare uve atte a diventare Parrina DOC (sempre che si ottengano le autorizzazioni di impianto). Quindi, in conclusione, la Parrina DOC è una “monopole” DE FACTO visto che non ci sono al momento le condizioni perché altri utilizzino la denominazione se non l’Azienda “La Parrina” di Franca Spinola.

Mappa vigneti Azienda La Parrina

Mappa dei vigneti dell’Azienda La Parrina

 

BOLGHERI SASSICAIA – Doc uniproprietaria DE IURE

La Bolgheri Sassicaia nasce come sotto-zona della DOC Bolgheri, poi nel 2011 diventa Denominazione autonoma e da quel momento è a tutti gli effetti un “monopole” DE JURE, ovvero per diritto, in quanto tutti i vigneti atti a dare vino Bolgheri Sassicaia sono di proprietà della Tenuta San Guido. Inoltre in questo caso si fa riferimento ad uno solo vino, il primo e forse il più famoso dei “Supertuscan”, che meritava la tutela di una Doc tutta sua.

Mappa Tenuta San Guido con evidenziata zona Sassicaia

Mappa Tenuta San Guido con evidenziata zona Sassicaia

Partita che quindi potremmo far terminare sul pareggio, un derby tutto toscano giocato con un incontro di andata e uno di ritorno per i quali ringrazio entrambe le aziende per la disponibilità dimostrata. Due capitoli della stessa storia utili, spero, a raccontare un altro pezzo dell’enologia italiana, delle grandi persone e degli ottimi vini che il nostro Paese può esprimere. Un patrimonio che dovremmo conoscere meglio per poterlo poi promuovere e tutelare come si deve.

4 risposte a “Bolgheri Sassicaia contro Parrina – Capitolo 2. La sola DOC “uniproprietaria” d’Italia è…”

  1. Dav ha detto:

    Per carità, mi ero solo incuriosito dei meccanismi, anzi a titolo di curiosità guarda anche questo articolo 🙂 http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2009/04/03SII5241.PDF Grazie a te del chiarimento !

    • Fabio Ciarla ha detto:

      Ciao Davide, non conoscevo bene la realtà di Botromagno quindi innanzitutto grazie. Certo mi è corso un brivido lungo la schiena pensando di dover rifare tutto ma in realtà a Federdoc risultano due denunce per la DOC Gravina. Anche nell’articolo che mi hai segnalato non si dice mai che la famiglia D’Agostino è proprietaria di tutti i terreni afferenti la DOC, quindi credo non si tratti di un “monopole” anche se probabilmente non ci sono al momento altre aziende che imbottigliano Gravina DOC

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