Comunicati | 18 Giugno 2021 | Fabio Ciarla

Winey: valore aggiunto ai piccoli vignaioli

Il successo della start-up nasce dalla precisa volontà di rendere più accessibili i vini dei piccoli produttori: le loro bottiglie sono così più facili da acquistare e più semplici da apprezzare.

Non si arresta, sulla scia degli effetti della pandemia, la crescita delle vendite di vino online: sulla base dei dati forniti da Wine Monitor e Nielsen, solo nel primo semestre del 2020 questo mercato nel nostro Paese era infatti cresciuto del 102% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.
Il delivery di vino, oltre ad abbattere i costi della catena di distribuzione, diminuisce il numero di intermediari che su altri canali si interpongono tra produttore e consumatore: questo garantisce una semplificazione dell’intero processo di acquisto e permette di conoscere nuovi e piccoli produttori, migliorando l’esperienza nel suo complesso.

Questa ascesa è capeggiata dai vini naturali che stanno sempre più conquistando il mercato vitivinicolo. Il consumo questi vini – come quelli prodotti a regime biologico, biodinamico e artigianale distribuiti in abbonamento da Winey – è in aumento a livello globale e alcuni Paesi, come l’Italia, rivestono un ruolo primario in questa crescita. Secondo un’analisi dell’Unione Italiana Vini, l’Italia è uno dei maggiori produttori di vini bio: nel 2018 sono state confezionate 708 milioni di bottiglie, cifra che si prevede crescerà del 30% entro il 2023, raggiungendo i 924 milioni.

Questo trend sembra essere inarrestabile: lo scorso anno 8 milioni di italiani hanno infatti acquistato vino online e, stando alle previsioni, il giro d’affari, che ha raggiunto quota 200 milioni di euro, non arretrerà negli anni a venire. In questo scenario si colloca la start-up Winey che ha saputo non solo accorciare le distanze tra piccoli vignaioli e consumatori, ma dare valore aggiunto grazie a delle experience che affiancano il consumatore una volta ricevute le bottiglie.

«Winey nasce dall’obiettivo di regalare un’esperienza a trecentosessanta gradi – afferma Valerio Barbato, co-founder e CEO di Winey – portando a casa degli appassionati le storie e provando a sviscerare un contenitore di cultura. Esistono vini e vignaioli che rappresentano l’eccellenza assoluta e che risultano difficili da reperire, conoscere e quindi apprezzare. Winey vuole portare a casa degli appassionati vini che normalmente non troverebbero sugli scaffali e sugli e-commerce, raccontandoli ed esaltandone le caratteristiche».

A proposito di Winey
Winey è un servizio di wine delivery in abbonamento che consente di ricevere entro il giorno 15 di ogni mese, direttamente a casa, una Wine Box a sorpresa con tre vini, fuori dagli schemi, prodotti da piccoli vignaioli che lavorano in regime biologico, biodinamico, naturale o artigianale. È così possibile conoscere il vero made in Italy grazie al rapporto diretto che i tre fondatori di Winey hanno con i produttori, senza intermediari e quindi anche con un vantaggio, per il consumatore, in termini economici.

 

Fonte: Ezio Zigliani | Press Office & PR

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