Comunicati | 30 Settembre 2019 | Fabio Ciarla

TENUTA HORTENSE, SI AGGIUNGE UNA NUOVA CANTINA IN MEREGALLI WINES

Una storia che è innanzitutto frutto dell’amore di un’intera famiglia, nei confronti di un magnifico lembo di terra maremmana, una passione tramandata ai figli da Fiorenzo Fratini. I fratelli Corrado e Marcello nel 1999 come prima esperienza diedero vita a un luogo, Tenuta Argentiera, di oltre 1000 ettari di cui 75 a vigneto, che significa enorme impegno sotto ogni profilo e un’attenta cura quotidiana.

“Ci dedicammo da subito a questa nuova avventura con grande umiltà e impegno, facendoci inizialmente consigliare e acquisendo col tempo l’esperienza necessaria in tema di cultura enologica”. Così i due fratelli ricordano l’inizio di questa straordinaria esperienza durata 20 anni. Dopo questa avventura la famiglia Fratini, che affonda le sue radici nella storia fiorentina, accetta una nuova sfida: la realizzazione di un progetto fino ad oggi rimasto sulla carta, una continuità della prima attività vinicola che li ha portati a essere conosciuti il tutto il mondo. L’intero processo dalla scelta dei terreni per l’impianto, fino alla trasformazione delle uve e successivo affinamento dei vini, è stato oggetto di approfondite analisi e considerazioni da parte di un team di esperti che opera in ambito internazionale: sotto la direzione tecnica dell’agronomo Gianni Moscardini fanno parte di questo progetto gli enologi Eric Boissenot – consulente di importanti Chateaux tra i quali Latour, Lafite-Rothschild, Margaux, Mouton-Rothschild – e Emiliano Falsini – consulente nei principali terroir italiani dal Barolo all’Etna, passando per Bolgheri – , l’agronomo Xavier Choné, Pedro Parra dello studio cileno Agroprecision di Nelson Muñoz J. coadiuvato da Françoise Vannier di Adama Terroirs Viticoles.

Fra i diversi terreni a disposizione nella DOC Bolgheri l’azienda ha individuato i migliori per lo sviluppo della vite e la produzione di uve di alta qualità, è stata inoltre eseguita un’indagine innovativa basata sull’analisi della conduttività elettromagnetica (EMC) dei terreni potenzialmente vitabili. In un secondo tempo grazie allo studio della geologia del suolo, sono state individuate due diverse aree della superficie totale di 10 ettari, che in funzione delle loro caratteristiche chimico-fisiche sono state suddivise la prima in 10 e la seconda in 5 diverse parcelle. Il terreno è stato lavorato cercando di modificare il meno possibile la stratigrafia, dove possibile è stata fatta una rippatura incrociata e sono state impiantate diverse combinazioni fra uve di varietà cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot. L’orientamento dei filari è stato scelto in funzione dell’orografia del terreno, del percorso del sole e dell’esposizione ai principali venti sia di terra che di mare.  Le diverse parcelle sono dotate di impianto di irrigazione specifico e regolabile per ognuna di essa. Le piante di vite coltivate sono allevate in parte a cordone speronato, per le varietà quali merlot e cabernet sauvignon e in parte a guyot, per le viti di cabernet franc. La raccolta delle uve è esclusivamente manuale e suddivisa per ogni singola parcella individuata. I vini ottenuti dalle diverse parcelle seguono differenti livelli e criteri di invecchiamento secondo le indicazioni fornite dall’enologo. L’invecchiamento avviene in apposito locale climatizzato e interrato. L’enologo di Tenuta Hortense, racconta i passaggi principali per produrre il suo ‘disegno’: “Un percorso che parte dalla vigna dove si è definito un preciso vigneto di cabernet sauvignon particolarmente elegante nel tratto tannico-minerale, in cantina fermentazione con lieviti spontanei, lunga macerazione sulle bucce e affinamento per 18 mesi in fusti da 500 litri. Oltre al cabernet sauvignon che è il vitigno principale, sono piccole percentuali degli altri vitigni bordolesi, cabernet franc e merlot che possono entrare nel blend a contribuire al disegno perfetto di eleganza e dinamica gustativa.”
La prima etichetta distribuita dal Gruppo Meregalli prende il nome dalla famiglia Fratini, della quale sono state prodotte circa 2500 bottiglie. Un numero volutamente limitato per garantire qualità assoluta a un prodotto dedicato a una ristretta nicchia di amanti del vino. Il design della bottiglia rimanda a un’eleganza sobria che restituisce un senso di eccellenza: la silhouette raffinata, il vetro scuro e il logo in oro zecchino disegnato a mano su ciascuna bottiglia. L’analisi approfondita con la conseguente scelta dei terreni e vitigni, l’allevamento delle uve, il processo di vinificazione, il packaging sono tutti elementi che concorrono a creare un vino che ha tutti i requisiti per passare alla storia.

 

Fonte: Ufficio stampa Meregalli

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