Comunicati | 15 Dicembre 2022 | Fabio Ciarla

Ruffino, il futuro è di chi lo ha cominciato

A Roma una storica verticale di Riserva Ducale Oro ha celebrato il nuovo corso dell’azienda nata nel 1877 a Pontassieve. Qualità, restyling della marca e delle etichette, focus sui temi della sostenibilità: questi i punti chiave emersi nel corso di un evento esclusivo al Leon’s Place Hotel.

(Pontassieve, 15 dicembre 2022)“Il futuro è di chi lo ha cominciato. Il futuro inizia oggi”. Con queste parole Sandro Sartor, presidente e amministratore delegato di Ruffino, ha dato il via al nuovo corso che ha intrapreso la storica realtà toscana fondata nel 1877 a Pontassieve, durante la serata dedicata al debutto ufficiale della nuova etichetta di uno dei vini icona dell’azienda, il Chianti Classico Riserva Ducale Oro Gran Selezione.

Sono state le sale del Leon’s Place Hotel a Roma ad ospitare una storica verticale di Riserva Ducale Oro, attraverso 5 decadi, dagli anni ’70 ai giorni nostri. Un’etichetta che, nel corso degli anni, è diventata uno dei simboli di Ruffino. Se la creazione del Chianti Stravecchio, all’inizio dello scorso secolo, consentì all’azienda fondata dai cugini Ilario e Leopoldo Ruffino di diventare fornitore ufficiale della Casa Reale Savoia, la nascita della Riserva Ducale nel 1927, e successivamente quella della sua evoluzione “Oro” nel 1947, hanno consentito all’azienda di Pontassieve di poter custodire e tramandare sino ad oggi un pezzo importante della storia della viticoltura e dell’enologia toscana e italiana.  

Stasera abbiamo avuto la fortuna di poter apprezzare, a distanza di molti anni dalla loro nascita, vini che sono stati realizzati dal lavoro di persone che erano in azienda prima di noi. Mi piace pensare che a distanza di 30 anni si possa ancora parlare di questi vini perché qualcuno è stato in grado di custodire i terreni e l’ambiente nei quali vengono prodotti” ha commentato Sandro Sartor durante la serata.

La degustazione, che ha visto protagoniste sette annate di Chianti Classico Riserva Ducale Oro – 1977, 1982, 1988, 1996, 2005, 2015 e 2018 – è stata condotta dal critico enologico Daniele Cernilli, affiancato da Gabriele Tacconi, enologo di Ruffino. Un viaggio di grande fascino, che ha consentito a giornalisti e operatori del settore non solo di testare la grande energia e integrità di vini in grado di sfidare il tempo, ma anche di immergersi nella storia di un’azienda che ha sempre portato avanti il desiderio di voler innovare stile e contenuti, partendo da solide radici e da un’eredità più che centenaria.

Sono proprio queste le basi dalle quali è iniziato anche il recente progetto di rinnovamento delle etichette di Ruffino che si inserisce all’interno di un percorso di restyling complessivo di tutti i vini dell’azienda, a cominciare dai suoi fine wines che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.

La valorizzazione di vere e proprie opere d’arte, come la Riserva Ducale Oro, è però possibile solo se inserita all’interno di un approccio che consente di custodire l’ambiente nel quale nascono. “Per noi il concetto di sostenibilità significa molte cose” ha commentato ancora Sartor illustrando alcuni dei punti salienti che Ruffino affronta all’interno del suo percorso di sostenibilità, che rientrano nell’alveo di un ampio progetto di responsabilità sociale nato nel 2018 con il nome di Ruffino Cares. “Essendo agricoltori il fattore ambientale è naturalmente molto importante e su questo ci sentiamo custodi del territorio che abbiamo a disposizione. Oggi, il 51% dei vigneti di Ruffino ha completato il percorso di conversione al biologico ed entro due anni si completerà definitivamente coprendo il 100% della superficie vitata. “Ma non solo, Ruffino abbraccia tutti gli aspetti della sostenibilità, oltre a quello ambientale anche quello sociale ed etico che sono fondamentali per mettere in pratica una cultura aziendale realmente responsabile”.

RUFFINO
Ruffino, fondata nel 1877 a Pontassieve, vicino Firenze, è sinonimo di storia del vino in Toscana. Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus che con l’annata 2018 è stato affiancato da Modus Primo, l’acquisizione nel 2018 di due tenute in Veneto per la produzione di Prosecco e il lancio nel 2020 di Aqua di Venus con vini che interpretano perfettamente l’anima più moderna e trendy dell’azienda. A fine 2011, Ruffino è stata acquisita da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana. Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità.


Fonte: Ufficio stampa Ruffino – fruitecom

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