Rubriche | 29 Luglio 2020 | Fabio Ciarla

Ristorazione e ripartenza, il valore della comunità. Anche a Velletri (riflessione serale)

In questi mesi di difficoltà una delle categorie più colpite è stata sicuramente quella della ristorazione, in generale tutti quegli esercizi commerciali da “consumo fuori casa” che vanno dai bar ai catering, ma in alcuni casi la ripartenza è stata più facile o immediata. Per i ristoranti, purtroppo, tra spazi da mantenere, igienizzazioni continue e un po’ di timore diffuso tra gli avventori tornare a incassare bene è un bel problema.
La situazione di crisi, però, può essere anche un’opportunità. Durante la chiusura forzata ci siamo accorti di quanto la comunità sia utile e, magari qualcuno se ne è accorto, anche necessaria. Bene, cerchiamo di far fruttare questa rinnovata attenzione, gli esempi già ci sono.
Senza voler fare per forza pubblicità parto proprio dall’esempio in foto, ovvero una bella tazzina di caffè servita in una delle storiche trattorie di Velletri, nello specifico la Trattoria Duilio, anche conosciuta come “Stanghiggia”. La novità qual è? Chi vive a Velletri lo sa, sulla tazzina non c’è il marchio di nessuna torrefazione nazionale, grande gruppo o simili, ma quello di un esercizio commerciale storico della città. Vidili è sinonimo di Velletri, tradizione e, non lo mettiamo in secondo piano assolutamente, qualità.
Fare rete, agire e muoversi come una comunità non è dunque impossibile. In questo caso i giovani gestori della trattoria, rilevata dagli storici proprietari continuando però ad offrire la stessa ottima tradizione culinaria, hanno offerto un grande esempio, che può essere seguito da molti. Che sia il caffè o, magari, le verdure, il miele, le uova… insomma gran parte degli ingredienti di base della nostra cucina può essere reperita direttamente sul territorio, magari dando spazio ai produttori, mettendo nome e cognome sui menu. Così si crea un circuito virtuoso, che valorizza tutti, dai produttori delle materie prime alla ristorazione. Un modo per crescere insieme, nel quale certo ognuno deve fare la sua parte, con i produttori che devono diventare capaci di offrire qualità costante, nella stagionalità, senza sotterfugi o soluzioni facili. Riuscire in questo nuovo modo di intendere la ristorazione, e la produzione agricola, è uno di quei modi che, nel piccolo, possono offrire nuove possibilità di ripartenza. Non dimentichiamo, infine, che sarà importante e fondamentale riportare persone e attività commerciali nel centro storico. La ristorazione in questo senso può essere davvero un fattore trainante, se poi si riusciranno a collegare piccoli spacci aziendali insieme alla valorizzazione di quanto già c’è (Vidili è un esempio, ma altri esempi di qualità e accuratezza ci sono) allora forse avremo qualche speranza di rivedere Velletri di nuovo viva e piena di persone.
Un sogno? In parte sì, non esiste la bacchetta magica né per quanto riguarda la politica né per quanto riguarda l’imprenditoria privata e i problemi sono tanti ed enormi, ma indicare la via e fare il primo passo sarebbe comunque sempre meglio di rimanere fermi a piangersi addosso.

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