Comunicati | 22 Settembre 2023 | Fabio Ciarla

ORVIETO E CHABLIS, DUE TERROIR IN “DIALOGO” PER ESPRIMERE GRANDI VINI

Armando Castagno: “Territori differenti, ma la degustazione ha dimostrato tutta la loro potenzialità”

Riccardo Cotarella: “La qualità dei vini orvietani è di primissimo livello, lo dimostra il confronto con zone sacre dell’enologia mondiale”

Vincenzo Cecci, Presidente del Consorzio Tutela Vini di Orvieto: “Orgogliosi dei nostri vini”

ORVIETO 22 SETTEMBRE 2023 – Orvieto e Chablis: due grandi terroir in “dialogo” in grado di esprimere vini di eccellente qualità. È quanto emerso dalla degustazione di sabato scorso, organizzata dal Consorzio Tutela Vini di Orvieto, nell’ambito della terza edizione di Orvieto Città del Gusto, dell’Arte e del Lavoro e dell’Innovazione. Una degustazione guidata con maestria e grande conoscenza da Armando Castagno, che ha fatto immergere i partecipanti nella storia e nelle caratteristiche più profonde dei vigneti e dei territori che le due zone raccontano. Non è stato un confronto tra vini, ma un meraviglioso viaggio in cui l’Orvieto ha saputo trasmettere emozioni al pari dei prodotti francesi.

Ecco il commento di chi ha condotto la Masterclass, Armando Castagno: “Mettere a confronto, o per dir meglio in dialogo, i vini di due luoghi storici, sebbene distanti nello spazio e diversi negli esiti, quali Orvieto e Chablis, si è rivelata un’operazione tutt’altro che velleitaria, e anzi densa di stimoli e spunti di riflessione. La mia impressione è che il pubblico presente, attento e partecipe oltre che numeroso, non si sia fatto sfuggire il senso profondo del seminario, il quale, più che stabilire gerarchie, puntava a chiarire il significato generale e le implicazioni del termine “terroir” prima ancora di procedere all’analisi dei due territori e delle loro potenzialità. Ciò che è emerso dalla degustazione, rigorosamente coperta, dei quattro Orvieto e dei quattro Chablis, e dal confronto verbale che ne è scaturito, è, a mio avviso, il decisivo ruolo svolto dalle due comunità umane nella ‘messa a punto’ – durata secoli in entrambi i casi – di vini non solo buonissimi da bere, ma originali e attendibili, valori più complessi da attingere della mera ‘bontà’. La forza acida e aromatica degli Chablis ha trovato un contraltare preciso nella veemente sapidità e nella nobile, intensa austerità degli Orvieto, in un alternarsi che ci ha appassionato tutti. Al termine dell’incontro, mi sono trovato rafforzato nell’idea che i veri, grandi terroir vitivinicoli sappiano sempre, se e in quanto abitati da comunità coese, trovare risorse per affrontare a testa alta evenienze che rischiano di minarne il carattere, e finanche vanificarne il percorso storico, ad esempio il global warming, lo spostamento della geografia commerciale dei mercati di sbocco, le nuove sfide a livello agricolo e fitosanitario. Porgo quindi le mie personali congratulazioni agli organizzatori e ai patrocinatori dell’evento, per aver voluto con pervicacia un confronto davvero “senza paracadute”, onesto e, per questo, certamente importante in ottica futura”.

Il presidente del Comitato scientifico Orvieto diVino, Riccardo Cotarella, sottolinea come “i vini orvietani hanno raggiunto, in molti casi, dei veri e propri punti di eccellenza. La dimostrazione arriva da queste degustazioni, dove si fa fatica a distinguere il nostro prodotto con quello nato in uno dei territori più vocati dell’enologia mondiale. Il lavoro intrapreso anni fa sta portando a grandi risultati e oggi l’Orvieto è tornata ad essere una denominazione importante nel panorama nazionale della vitivinicoltura. La strada è stata tracciata, adesso occorre lavorare per innalzare ulteriormente la qualità media dei nostri prodotti”.

Il presidente del Consorzio Tutela Vini di Orvieto, Vincenzo Cecci, che ha preso parte alla degustazione, si dice “orgoglioso di rappresentare produttori in grado di esprimere tanta qualità. I vini di Orvieto stanno rapidamente scalando posizioni importanti nei mercati che contano e questo grazie alla passione e alla professionalità con cui vengono realizzati. Non resta che continuare su questa strada e promuovere al massimo i nostri prodotti come stiamo già facendo anche attraverso eventi importanti come Orvieto Città del Gusto, dell’Arte e del Lavoro e dell’Innovazione“.

Fonte: Ufficio stampa Consorzio Tutela Vini di Orvieto

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