Comunicati | 26 Ottobre 2015 | Fabio Ciarla

EXPO: Coldiretti/Ixé, per 3 italiani su 4 è un successo del Paese

E’ record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy nel 2015

Per tre italiani su quattro (il 74 per cento) l’esperienza di Expo può essere considerato un successo del nostro Paese mentre per il 16 per cento è indifferente e solo il 7 per cento la ritiene un insuccesso e il 3 per cento non sa. E’ quanto emerge dalla prima indagine completa sul bilancio dell’evento elaborata da Coldiretti/Ixé, presentata al Forum sull’eredità di Expo e sulle sfide future, dalla quale emerge peraltro che ben il 68 per cento dei visitatori ritiene che la manifestazione ha portato o porterà effetti positivi sull’immagine internazionale, sull’economia e sul lavoro.

Il 51 per cento ritiene che sarà l’alimentare a beneficiare di più secondo l’indagine Coldiretti/Ixé. Non è un caso – sottolinea la Coldiretti – che il Made in Italy a tavola si appresta a mettere a segno nel 2015 il record storico nelle esportazioni grazie anche ad incrementi che vanno dal 70 per cento della mozzarella di bufala Campana al 25 per cento delle mele dl Trentino, dal 78 per cento dell’ortofrutta del barese al 32 per cento dei vini del Chianti ma anche un incremento del 22 per cento per il prosecco di Conegliano Valdobbiadene e del 9 per cento per il riso di Pavia, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati relativi al Monitor dei distretti nel primo semestre 2015.

Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole si è aggiunta – sottolinea la Coldiretti – la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell’Esposizione che ha fatto volare i prodotti agroalimentari nazionali all’estero che faranno registrare nel 2015 il record storico con un valore annuale superiore ai 36 miliardi di euro, con un incremento del 7 per cento nei prodotti alimentari italiani, nonostante le difficoltà provocate dall’embargo russo, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno. Ad aumentare sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8 per cento) ma in crescita sono anche le esportazioni nei paesi dell’Unione Europea (+3,8 per cento). Il Made in Italy a tavola – spiega la Coldiretti – fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti con un +23,2 per cento e in Cina (+32,7 per cento). Con questi risultati sul commercio estero l’agroalimentare insieme al turismo è il settore che più di altri sta beneficiando dell’effetto traino dell’Esposizione Universale” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di una occasione unica per dare la possibilità ai consumatori stranieri di mettere a confronto i prodotti originali con i troppi tarocchi che circolano in molti Paesi che rubano ogni anno 60 miliardi di fatturato alla nostra economia.” In questo contesto particolarmente positiva è stata l’esperienza dell’esposizione universale con molteplici iniziative divulgative per far conoscere agli stranieri le caratteristiche peculiari dei prodotti alimentari originali. Alle quali – precisa Moncalvo –  si è aggiunto il piano per l’export annunciato dal Governo italiano che prevede, per la prima volta, azioni di contrasto all’italian sounding a livello internazionale”. Azioni di promozione a partire dal mercato statunitense, il primo nostro partner commerciale nell’alimentare fuori dall’Europa. Una opportunità di crescita da cogliere – ha precisato Moncalvo – anche affrontando con grande attenzione e determinazione il negoziato per l’accordo di libero scambio con gli Usa. “Dobbiamo lavorare per cogliere tutte le nuove opportunità commerciali che vengono dal TTIP – ha concluso Moncalvo – con la consapevolezza che la reputazione del nostro cibo e’ indissolubilmente legata agli elevati standard di qualità e sicurezza alimentare presenti sul mercato italiano. Un sistema di garanzia per i consumatori e di distintivita’ del nostro agroalimentare che non possiamo mettere in discussione”.

 

I RISULTATI DI EXPO

un successo                                                   74%

né un successo né un insuccesso             16%

un insuccesso                                                 7%

non saprei                                                       3 %

Fonte: Indagine Coldiretti/Ixé

 

www.coldiretti.it

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