Comunicati | 12 Luglio 2025 | Fabio Ciarla

DAZI, UIV: PER LA US WINE TRADE ALLIANCE I DAZI AL VINO SALIRANNO AL 17%, APPELLO A PRODUTTORI E ASSOCIAZIONI UE

FRESCOBALDI (UIV): CHIEDIAMO ULTERIORE SFORZO A NEGOZIATORI

TARIFFE AL 17% COMPORTANO DANNO PER VINO FINO A 330 MLN DI EURO

(Roma, 12 luglio 2025). Dazi al 17% per agricoltura e vino, esenzione per gli spiriti. È quanto paventa la US Wine Trade Alliance (Uswta) – l’associazione americana che rappresenta a tutti i livelli il commercio vinicolo statunitense nella lotta contro le tariffe -, in una lettera inviata a Unione italiana vini (Uiv) venerdì sera in cui fa appello alla filiera enologica italiana ed europea per attuare pressione sui negoziatori del Vecchio Continente. “Per ragioni politiche o ideologiche – cita la lettera che si basa su fonti dirette – gli Usa considerano negativamente i deficit commerciali, e con il vino europeo il disavanzo è molto alto. Ma – prosegue l’Uswta – come tutti sappiamo (ma non l’Amministrazione Trump), i vini europei sono espressioni uniche del terroir e non sono replicabili con equivalenti americani”.

Per il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi: “I dazi al 17% rappresenterebbero un grave ostacolo per entrambe le parti, oltre a risultare contrari allo spirito di cooperazione e alla lunga storia di relazioni che ci uniscono, e la lettera Uswta ne è l’esempio. Per questo motivo, rivolgiamo un appello urgente per un’ulteriore azione di mediazione da parte della Commissione europea e del nostro governo. A queste condizioni – per noi inaccettabili – il danno potenziale stimato da Uiv per il vino italiano, che destina verso gli Usa il 24% del proprio export, è compreso in una forbice tra 300-330 milioni di euro nei prossimi 12 mesi, mentre per i partner oltreoceano – importatori, distributori, ristoranti, bar – si aggira su 1,9 miliardi di dollari”. Un danno, questo, destinato a lievitare in maniera direttamente proporzionale alla debolezza del dollaro.

Secondo l’Osservatorio Uiv, il rischio – qualora non si attivasse una riduzione dei ricavi lungo la filiera – è di trovarsi, a fine 2026, di poco sopra ai valori espressi nel 2019.

Fonte: Ufficio stampa Unione italiana Vini – ispropress

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