Comunicati | 10 Dicembre 2025 | Fabio Ciarla
ITALIA DEL VINO IN CRESCITA: L’IRPINIA RIENTRA NEL CONSORZIO CON DONNACHIARA, CHIUSO IL PRIMO MODULO DELLA WINE BUSINESS ACADEMY
Bilancio positivo per rappresentatività e sistema, con 24 aziende da 18 regioni. Con Luiss Business School prosegue il percorso per formare i talenti di domani
Il Consorzio Italia del Vino chiude il 2025 con un bilancio positivo in termini di crescita e rappresentatività, confermandosi punto di riferimento del vino italiano con un fatturato complessivo superiore a 1,5 miliardi di euro, una quota export pari a circa il 15% del totale nazionale e una proprietà complessiva di 15mila ettari vitati. Numeri che raccontano la solidità di un gruppo composto oggi da 24 realtà in 18 regioni, impegnato nel valorizzare i territori, sostenere le imprese associate e promuovere il vino italiano sui mercati globali, con attenzione alle nuove tendenze di consumo e alla formazione dei talenti.
“Nel 2025 il mercato del vino in Italia ha registrato un ulteriore rallentamento dei consumi: l’acquisto domestico è più selettivo, il consumo quotidiano continua a ridursi e cresce il peso delle occasioni speciali, dove bianchi, rosé e soprattutto spumanti mostrano performance migliori rispetto ai rossi tradizionali – spiega Roberta Corrà, Presidente del Consorzio Italia del Vino –. Non si tratta di un crollo, ma di un’erosione costante legata sia al costo della vita che a un cambiamento culturale: il consumatore italiano medio beve meno, ma sceglie con maggiore attenzione, premiando freschezza, versatilità e bevibilità”.
La tendenza si riflette anche all’estero: Stati Uniti, Germania e Regno Unito, principali mercati per l’Italia, registrano volumi in calo rispetto al 2024, complice l’inflazione persistente, una maggiore prudenza della distribuzione e l’avvio dei dazi USA sul vino europeo. “Anche in questo caso, la domanda premia i segmenti più contemporanei, con il Prosecco che rimane la locomotiva dell’export italiano e continua a crescere come categoria ‘comfort’ anche nei contesti di incertezza economica”, prosegue Corrà.
Guardando al 2026, l’andamento dell’inflazione che si stabilizza e lo smaltimento delle giacenze in alcuni mercati aprono a uno scenario più favorevole. “È plausibile attendersi un rimbalzo moderato della domanda, trainato da bianchi e bollicine, e da una comunicazione più moderna capace di coinvolgere nuove fasce di consumatori. Le aziende che sapranno interpretare linguaggi contemporanei e parlare anche ai target giovani saranno avvantaggiate. È anche per questo che abbiamo dato vita alla Wine Business Academy: un corso di alta formazione per i manager del vino di domani, in collaborazione con Luiss Business School, che ha da poco concluso il primo modulo”, conclude Corrà.
Il percorso formativo, sostenuto da Gate 39, Veronafiere, Colangelo & Partners e Wine Enthusiast, vedrà i partecipanti selezionati – 18 italiani e due esteri – impegnati dal 12 gennaio al 13 marzo in uno stage curricolare nelle aziende del Consorzio e dai partner di progetto, esperienza che costituirà la base del project work finale. La Graduation Ceremony di fine marzo sarà seguita dalla conferenza stampa a Vinitaly 2026, durante la quale verranno annunciati gli studenti a cui saranno proposti contratti di collaborazione.
Nel frattempo, Italia del Vino prosegue la propria crescita anche in termini di rappresentanza regionale, annunciando il ritorno della Campania grazie all’ingresso di Donnachiara. Fondata nel 2005 da Chiara Petitto, oggi Presidente, e guidata dalla figlia Ilaria Petitto, Donnachiara nasce dalla volontà di trasformare la storica proprietà di famiglia in una cantina dedicata alla nonna, Donna Chiara Mazzarelli Petitto. Con vigneti a Montefalcione, tra le zone delle DOCG Fiano di Avellino e Taurasi, e con la storica tenuta di Aglianico a Torre le Nocelle, nel cuore dell’areale del Taurasi DOCG, l’azienda è specializzata nelle tre DOCG irpine – Fiano di Avellino, Taurasi e Greco di Tufo – oltre ai tradizionali Aglianico e Falanghina.
Consorzio Italia del Vino
Il Consorzio raggruppa 24 prestigiose realtà leader del vino italiano, con un fatturato complessivo che supera il miliardo e mezzo di euro e una quota export pari a circa il 15% del totale nazionale. Dal 2009 lavora sui mercati internazionali con lo scopo di incrementare la conoscenza e la cultura del vino italiano, di aumentarne la diffusione nel mondo e di sviluppare la conoscenza complessiva dell’Italian lifestyle.
Le 24 realtà consorziate operano in 18 regioni vinicole italiane, coprendo una proprietà complessiva di 15mila ettari vitati e muovendo una forza lavoro totale di oltre 3.500 unità dirette. Sono: Angelini Wines & Estates, Banfi, Bisol1542, Cà Maiol, Collis Heritage, Di Majo Norante, Diesel Farm, Donnachiara, Drei Donà, Duca di Salaparuta, Ferrari F.lli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Gruppo Mezzacorona, Herita Marzotto Wine Estates, Le Monde, Librandi Antonio e Nicodemo, Lunae Bosoni, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Mesa, Oniwines, Terre de La Custodia, Torrevento e Zonin1821.
Fonte: Studio Cru




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