Comunicati | 18 Settembre 2025 | Fabio Ciarla
Concours Mondial de Bruxelles: la prima sessione tra qualità in crescita e l’ecletticità del Marsala
Catania, 18 settembre 2025 – Catania si è trasformata in capitale internazionale del vino con l’apertura del Concours Mondial de Bruxelles – Sessione Vini dolci, fortificati e ossidativi. Nella città etnea, da sempre crocevia del Mediterraneo, si celebra l’incontro tra culture, terroir e tradizioni enologiche di tutto il mondo. Un contesto unico, dove il respiro cosmopolita del Concours si intreccia con l’energia di una terra che vive il vino come identità e futuro.
La prima giornata svoltasi ieri, 17 settembre, ha subito messo in luce l’elevato livello qualitativo della manifestazione: 125 etichette provenienti dal Vecchio e dal Nuovo Mondo valutate alla cieca da panel composti da cinque giudici ciascuno. La professionalità del servizio – nella cura delle temperature e nel controllo dei calici, fino alla gestione dei campioni – ha ricevuto unanime apprezzamento da parte dei partecipanti. La sessione si è distinta anche per il profilo el’eterogeneità dei giurati, che hanno rappresentato ben 20 nazioni. In sala sedevano professionisti del settore, tecnici, buyer, venditori e giornalisti: una comunità internazionale che quotidianamente lavora nel mondo del vino e che ha garantito un approccio critico e costruttivo, rafforzando il valore dei risultati.
Il dato più rilevante riguarda un sorprendente incremento qualitativo dei campioni iscritti rispetto alle edizioni precedenti: “Quest’anno – ha sottolineato Quentin Havaux, Direttore del Concours – i prodotti hanno espresso un livello complessivo superiore alla media e omogeneo nelle diverse tipologie. È un risultato che ci spinge a riconsiderare la loro importanza: non solo vini storici, ma protagonisti a pieno titolo della ristorazione più qualificata e di esperienze enoiche innovative, soprattutto se pensiamo a nuovi abbinamenti cibo-vino”.
La giornata inaugurale ha visto, poi, la costituzione di un tavolo tecnico che ha visto protagoniste le diverse denominazioni coinvolte, i funzionari dell’Assessorato Regionale coordinato dall’Ing. Calogero Foti, Capo di Gabinetto dell’Assessorato all’Agricoltura. Un momento di confronto istituzionale e produttivo che ha permesso di riflettere sulle prospettive di valorizzazione dei vini fortificati e ossidativi, nel solco di una visione strategica condivisa per raggiungere il riconoscimento Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Tra i momenti di maggiore rilievo, la masterclass condotta da Pietro Russo, Master of Wine, interamente dedicata al Marsala. Attraverso un percorso tecnico e sensoriale, Russo ha mostrato la capacità di questo vino di declinarsi in forme diverse: dalle versioni giovani e fresche fino alle espressioni più complesse e longeve. “Il Marsala – ha sottolineato – non è soltanto un vino fortificato. È un racconto liquido di mare e vento, di alture assolate e di cantine storiche. La sua grandezza risiede nella capacità di unire tradizione e modernità, di esprimere equilibrio, profondità e longevità. È un vino che sa reinventarsi, capace di emozionare con la sua versatilità e di dialogare con la cucina contemporanea, anche attraverso abbinamenti inediti che ne esaltano l’ecletticità”.
Una masterclass che ha suscitato grande interesse, mostrando come il Marsala non sia soltanto un simbolo identitario della Sicilia, ma anche un prodotto di straordinaria attualità, in grado di affascinare i mercati internazionali e di conquistare nuove generazioni di appassionati. Grande soddisfazione è stata espressa, in tal senso, anche da Benedetto Renda, Presidente del Consorzio per la Tutela Vini Doc Marsala, che ha sottolineato: “Il Marsala, con la sua storia e le sue infinite sfumature, continua a rappresentare una risorsa straordinaria per la Sicilia e per l’Italia. Questi momenti di confronto e dialogo mettono in luce, ancora una volta, la vitalità e la modernità del nostro vino icona”.
A seguire, il Dipartimento della Pesca Mediterranea ha offerto una degustazione di prodotti ittici siciliani, espressione autentica della tradizione marinara dell’isola. Un’occasione che ha intrecciato vino e cultura gastronomica, arricchita dalla riflessione dal Dirigente Generale, Giovanni Cucchiara: “Il mondo della pesca non è legato esclusivamente ad aspetti prettamente commerciali, ma custodisce un patrimonio culturale di grande valore. Per questo promuoviamo il principio della pesca sostenibile, incoraggiando il consumo di specie meno pregiate o dimenticate. Un recupero della tradizione che valorizza anche l’aspetto nutraceutico del pescato mediterraneo, contribuendo a riequilibrare la domanda tra le varietà più richieste e quelle meno note, in un’ottica di sostenibilità e di educazione alimentare”.
Il Concours Mondial de Bruxelles conferma dunque la propria mission: essere palcoscenico internazionale per la promozione delle eccellenze enologiche, capace di accendere i riflettori su tipologie di prodotti che uniscono tradizione e innovazione. Non reliquie del passato, ma veri protagonisti di esperienze eno-gastronomiche contemporanee e globali.
Fonte: Granvia




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