Collaborazioni | 27 Aprile 2020 | Fabio Ciarla

#iorestoacasa con Alessandro Marinella: Vino e Alta Sartoria

L’eccellenza della moda Made in Italy abbinata al vino nelle parole del rappresentante dello storico marchio di cravatte Marinella

a cura di Fabio Ciarla

La cravatta, in Italia e nel mondo, ha un “nome” ben preciso: Marinella. Pochi elementi dell’abbigliamento hanno una storia così importante e un brand universalmente riconosciuto come questo foulard, che nasce come pegno d’amore in guerra ed è diventato un simbolo di eleganza assoluta. Una storia internazionale, perché il foulard bianco e rosso (colori nazionali) di una brigata di mercenari croati durante la guerra dei trent’anni (XVII sec.), prese immediatamente il nome di kravatska (Krvat, in slavo, vuol dire appunto “croato”). Un fazzoletto annodato al collo come simbolo di fedeltà alle donne lasciate a casa per andare a fare la guerra, che prese piede nelle corti europee, a cominciare da quella francese con Luigi XIV che nel 1661 istituì addirittura la carica di Cravattaio del Re. La tradizione si sviluppò poi in Inghilterra, prendendo la forma attuale a fine 800, alla sua diffusione contribuì Lord George Brummel, dandy e stilista. Ultimo passaggio quello del 1924, ad opera di Jesse Langsdorf che a New York ebbe l’idea di tagliare tre pezzi distinti a 45 gradi rispetto al dritto filo del tessuto, per poi cucirli insieme. In quel momento erano però già 10 anni che in via Riviera di Chiaia, a Napoli, era stato aperto un piccolo laboratorio di alta sartoria da Eugenio Marinella. Sete pregiate stampate in esclusiva in Inghilterra, manifattura della migliore tradizione napoletana e uno stile unico.

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