Rubriche | 10 Marzo 2021 | Fabio Ciarla

Cantine Guidi, “Anteprima” online con Vinario4

Se non andiamo noi alle Anteprime (più o meno), le anteprime vengono da noi. Almeno questo è quello che è successo con Cantine Guidi 1929 che, grazie al supporto e all’organizzazione di Vinario4, ci ha guidato in una presentazione dell’azienda e delle nuove annate di Chianti Classico, Riserva compresa. Appuntamento, ovviamente, online ma con i vini spediti a casa in pratiche bottiglie da assaggio.

Sulla cantina ho già scritto qui quindi vado diretto alla degustazione dei tre vini protagonisti della serata dello scorso 26 febbraio:

Chianti Classico 2020 (campione da vasca)

Chianti Classico 2019

Chianti Classico Riserva 2017

Ottima la compagnia di giornalisti, ristoratori e semplici appassionati, a fare da moderatore l’amico sommelier Riccardo Roselli mentre in collegamneto per raccontare l’azienda ci sono i fratelli Nicola e Giacomo Guidi. Bene, si aprono le bottiglie e si comincia.

Partendo dalla fine quello che colpisce dei vini di Cantine Guidi 1929 è sicuramente la pulizia, tutti e tre i campioni hanno questa cifra stilistica ben impressa, compreso il 2020 che per essere un campione da vasca è assolutamente netto e senza sbavature. Altro aspetto che accomuna i tre vini, così non lo ripeto più avanti singolarmente, è la composizione delle uve, a grandi linee e con lievissime oscillazioni in funzione delle annate, comunque siamo di fronte a 90% Sangiovese e 10% Merlot.

Tornando ai dettagli il Chianti Classico Docg 2020 sembra molto interessante, sia per la pulizia sia per l’espressione fruttata fresca. Il Chianti Classico Docg 2019, la vera anteprima potremmo dire, si presenta con un naso complesso fatto di frutta rossa e sentori speziati, infine note di sottobosco e terra bagnata. L’impatto al palato è piacevole, c’è un buon equilibrio e un finale persistente. Infine il Chianti Classico Riserva 2017, ancora non in commercio, che rappresenta bene una annata difficile, con una produzione ridotta. Al naso sentori balsamici  ma anche un boisé  importante nonostante una bella freschezza, in bocca sembra più piacevolmente ruvido del fratello minore, con una acidità spiccata e una buona ricchezza complessiva.

Vini assolutamente ben fatti, che ricordano anche la bella produzione di Vernaccia di San Gimignano dell’azienda da più persone ricordata anche durante la serata. Di certo anche la scelta di puntare su un nuovo enologo consulente, Nicola Berti, porterà ad alcuni cambiamenti nei prossimi anni. Lo stile Guidi rimane evidente, pulizia e rotondità, per una degna rappresentazione di un buon Chianti Classico.

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