Blog | 31 Marzo 2016 | Fabio Ciarla

Bolgheri Sassicaia contro Parrina, di chi è la sola DOC “uniproprietaria” d’Italia?

In Francia lo chiamano “monopole” e il caso forse più famoso è Romanée-Conti, ma anche in Italia abbiamo Denominazioni di esclusiva proprietà di una sola azienda. Il problema, a questo punto, è capire se sono una, due o anche di più.

La risposta, mi dispiace per voi, ve la dovete cercare alla fine del post, intanto vi spiego da dove nasce questa ricerca e come si è svolta. Tutto comincia con la preparazione di una lezione Fisar, nello specifico Toscana e Umbria per l’Enografia Nazionale del II Livello, che ho tentato di arricchire con qualche particolare che potesse incuriosire gli aspiranti sommelier, di solito bloccati dall’idea di dover ricordare le oltre 70 DOCG italiane, e poi i vitigni con i loro nomi regionali ecc. ecc. Bene, tra gli spunti che avevo scelto c’era l’indovinello: “qual è l’unica DOC italiana ad essere interamente inclusa in una proprietà?

La risposta è, anzi forse dovremmo dire “era”, Sassicaia (“Bolgheri Sassicaia” dal 2014 per la precisione). Il problema è sorto quando dal pubblico si è alzata una mano, un corsista che con tono sicuro mi fa: “c’è anche la DOC Parrina, in Maremma, che è di una sola proprietà!

Vi lascio immaginare la rogna di dover argomentare che forse è così, che “verificheremo” e altre scuse del genere. A questo punto però, per esigenze formative e per spirito giornalistico, ho voluto e dovuto approfondire. E qui sorge il problema, visto che siamo in Italia e avere delle informazioni di questo tipo è tutt’altro che semplice.

Andiamo innanzitutto a controllare i siti internet delle aziende:
www.tenutasanguido.com (home) – “…è stato possibile trovare i 75 ettari più vocati per il Sassicaia. Così eccezionali da meritare una D.O.C tutta loro (D.O.C. Bolgheri Sassicaia) che è l’unica in Italia ad essere inclusa interamente in una proprietà.”

www.parrina.it/vigneti.htm – “Il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata (D.O.C) venne concesso nel 1971 e ad oggi l’azienda è l’unica in Italia la cui denominazione è solamente propria.”

Insomma, per ora hanno ragione tutti e non ha ragione nessuno. Proviamo allora a contattare le due aziende, così magari capiamo meglio. Purtroppo da [email protected] a giorni dall’invio della richiesta non è giunta ancora nessuna risposta mentre dalla Tenuta San Guido è arrivata una chiamata poche ore dopo la richiesta e un appuntamento telefonico per il giorno successivo con il direttore Carlo Paoli, che mi conferma come tutti i vigneti autorizzati per il Bolgheri Sassicaia siano di proprietà della Tenuta San Guido.

Mi decido quindi per un approccio documentale, cercando di verificare le diverse posizioni ed è qui che mi…perdo. Partiamo da Federdoc, che certifica nel VQPRD 2014 e 2013 (Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate http://www.federdoc.com/vqprd/) come ci sia una sola denuncia di produzione per la Doc Parrina mentre per Bolgheri Sassicaia, essendo all’epoca ancora considerata sottozona di Bolgheri, il dato è aggregato. Ma anche questo parametro non è di per sé sufficiente, esistono molte DOC con una sola denuncia di produzione (ad esempio Val D’Arbia, sempre in Toscana con 0,44 ettari relativi all’ultima denuncia, o Aleatico di Gradoli nel Lazio).

Va bene, passiamo oltre e andiamo al Mipaaf per consultare i Disciplinari. Ovviamente, pur nella descrizione minuziosa del territorio ricadente nelle rispettive DOC, in nessuno dei due casi in oggetto si specifica se la proprietà ricada in una sola azienda. Ma ci sono gli enti certificatori di ciascuna Denominazione, Camera di Commercio di Livorno per Sassicaia e Valoritalia per Parrina, loro dovrebbero saperlo. Dopo un iniziale smarrimento rintraccio l’effettivo ente certificatore della DOC Parrina spulciando su internet, si tratta non più di Valoritalia ma della Toscana Certificazione Agroalimentare srl (http://www.tca-srl.org/). Raggiungo sia telefonicamente sia via mail la TCA ed espongo in entrambi i casi la richiesta, ovvero se la DOC Parrina può essere utilizzata solo dall’omonima azienda di Franca Spinola o se – anche a livello potenziale – è possibile che anche altri abbiano il diritto di usarla. Dopo un paio di giorni vengo contattato dal dottor Fabio Modi che mi conferma come per la DOC Parrina ci sia sempre e solo la Denuncia di produzione dell’azienda omonima, ma mi dice anche che loro non gestiscono lo Schedario Vitivinicolo regionale (ex Albo dei Vigneti) e quindi non può escludere del tutto la possibilità che esistano altri appezzamenti autorizzati. La soluzione sarebbe risalire nientemeno che all’ARTEA (Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura), quindi scrivo all’Ufficio Relazioni con il Pubblico e rimango in attesa…

A questo punto cosa fare? Nulla se non sperare che o dall’azienda o dalla ARTEA vogliano contattarmi per chiarirmi le idee. Intendiamoci, non succede nulla né se si scopre che ci sono vigneti ricadenti nella DOC ma non di proprietà de La Parrina di Franca Spinola, né il contrario. Insomma la “sfida” è tutta in punta di fioretto e di certo non è che l’elezione di un eventuale vincitore comporterebbe una qualsiasi variazione della considerazione di cui godono entrambe le cantine.

Comunque una risposta, anche solo per premiare chi è arrivato fino alla fine del post, devo formularla. Non avendo la possibilità di certificare presso terzi la veridicità delle due versioni aziendali, mi affido ad una specifica rintracciata sul sito di uno dei più grandi distributori di vini italiani, ovvero il Gruppo Meregalli, che parlando del Bolgheri Sassicaia il 10 gennaio 2014 scrive:

“Nasce pertanto la prima e unica, in assoluto, DOC riferita ad un unico vino e attinente ad un’unica azienda”

 

Insomma alla fine dovremo accontentarci di questi due assiomi (che rendono in parte esatte e in parte errate entrambe le dizioni aziendali e forse portano almeno a due le DOC “monopole” italiane):

– la DOC Bolgheri Sassicaia è l’unica Denominazione italiana relativa ad un solo vino appartenente ad una sola azienda.

– la DOC Parrina è la sola Denominazione italiana relativa a più tipologie di vino appartenente ad una sola azienda

 

Almeno credo…

 

7 risposte a “Bolgheri Sassicaia contro Parrina, di chi è la sola DOC “uniproprietaria” d’Italia?”

  1. […] perché nel primo capitolo di questa ricerca la domanda  su quale fosse  “l’unica DOC italiana ad essere interamente inclusa in una […]

  2. matteo ha detto:

    Castello di Pomino DOC … lo fa solo Frescobaldi

    • Fabio Ciarla ha detto:

      Ciao Matteo, dai dati Federdoc le autorizzazioni per la DOC Pomino sono 2 quindi o Frescobaldi usa due società diverse oppure c’è anche qualcun altro che imbottiglia la stessa Denominazione (se la mia interpretazione è corretta).

  3. Hamlet ha detto:

    scusate, ma il disciplinare della Doc Parrina prevedere l’estensione della zona; qual è la percentuale occupata dall’azienda Parrina? Ci sarebbe spazio per altre aziende?

    • Fabio Ciarla ha detto:

      Ciao Hamlet, il problema è proprio questo, io non sono riuscito a capire se il Disciplinare della DOC Parrina – che pure definisce nei dettagli la zona autorizzata – si riferisce solo a terreni di proprietà dell’azienda di Franca Spinola o va anche oltre (al di là del fatto se esistano o meno altre aziende che imbottigliano Parrina DOC)

  4. Roberto Giuliani ha detto:

    A quanto ne so anch’io, è proprio così.
    Non penso sia fondamentale sapere se qualche vigna non di proprietà dell’azienda di Franca Spinola ricade nella doc Parrina, finché non viene imbottigliata con relativa etichetta doc da un’altra azienda, vale il discorso che hai fatto.

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