Comunicati | 25 Maggio 2016 | Fabio Ciarla

BIONDELLI – Una Première Dame a Venezia

Non è la prima volta che la cantina BIONDELLI di Franciacorta incrocia il suo cammino con Venezia. Si tratta di un’affinità forte, certamente non estranea ad un senso del bello e dell’eleganza che è comune denominatore di entrambi.

Joska Biondelli presentò i suoi vini nella città lagunare per la prima volta nel 2014 presso il celeberrimo Hotel Danieli durante una serata che faceva parte di un ciclo di eventi dal titolo programmatico, “Italian Wine Treasures”, dove il termine “tesoro” alludeva al produttore inteso come “uomo di vino”, colui che cioè si occupa personalmente della cantina e che ne è fattivamente il nocchiero.

Joska Biondelli ha dunque deciso di tornare a Venezia in occasione della prima edizione di “VIN-Wine in Venice”, biennale del vino di alta qualità nata sotto la regia di Aepe E20 (ndr: la società per gli eventi, partecipata al 100% da AEPE, l’Associazione Esercenti Pubblici Esercizi di Venezia aderente alla FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e Confcommercio) insieme a FISAR, la Federazione Italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori, da Sabato 21 a Lunedì 23 Maggio u.s., presso Cà Vrendamin Calergi, storico palazzo e sede del Casinò di Venezia.

La selezione delle aziende partecipanti è stata compiuta con un’attenzione particolare alle cantine che si distinguono come testimoni dei propri territori, e l’organizzazione, di alto livello, ha previsto che i tre giorni fossero animati da laboratori tematici, il “Fuori Salone” collegato alla ristorazione cittadina e vari eventi riguardanti alcune cantine: ed è in questo ambito che BIONDELLI è stata protagonista fin dal primo giorno della manifestazione, con un evento condotto insieme a Nicola Sabbatini di FISAR ed incentrato sulla degustazione delle tre etichette aziendali, ovvero i Franciacorta “Biondelli Brut”, “Biondelli Satèn” e “Biondelli Brut Millesimato “Premiere Dame” 2011, quest’ultimo presentato per la prima volta a Venezia.

Questo momento ha riservato un elemento nuovo per BIONDELLI, ovvero la contemporaneità di diverse annate nelle tre etichette: infatti Brut e Satèn sono stati concepiti fin dall’esordio da Joska Biondelli come millesimi non dichiarati, e qui avevano come base la 2013 e la 2012. Tutto ciò può essere compreso nel suo reale peso specifico se ricordiamo che la data di nascita della cantina di Bornato risale al 2010, e quindi il fatto di avere sullo stesso tavolo i frutti del lavoro di tre diverse vendemmie (è inclusa infatti la 2011 di “Premiere Dame”) è motivo di grande soddisfazione sia professionale che umana.

La start è avvenuto con Biondelli Brut, figlio della felicissima vendemmia 2013, che ha regalato una materia prima fantastica per equilibrio ed acidità: e il suo appeal dark, ben noto a chi già lo conosce con il suo corredo organolettico costellato di sentori di brughiera ed il finale di liquirizia, non ha tardato a mostrarsi, con un’aggiunta di sentori di scorza di arancia essiccata. Biondelli Satèn si è invece distinto per accenti di fiori e miele di acacia ed il profilo cristallino, sempre impreziosito da accenti grintosi tra cui un retrogusto di pepe e cioccolato bianco accompagnati dal binomio freschezza/cremosità ora mediterraneo, eredità della calda 2012.

Ed infine “Premiere Dame”: questo il nome del Brut Millesimato che sosta sui lieviti per almeno 40 mesi, e che stavolta si è rivelato ancora più magnetico, quasi la bottiglia stessa percepisse la solennità della sala in cui si svolgeva il tasting: l’annata 2011 ha espresso maestosità segnata da un naso importante e cesellato con accenti di pot-pourri di fiori rossi, bergamotto, confettura di mela cotogna e in bocca spunti di delicati frutti di bosco tipo mirtillo e ribes e la chiusura screziata da anice e chiodi di garofano. Un’ingresso imperioso, da vera star, che per l’occasione ha indossato la sua livrea più preziosa, quella del pieno della sua maturità, e tutto fa pensare che essa si protarrà ancora per un rilevante periodo.

Vini di diverse annate, ognuno diverso ma con una matrice comune, quella familiarità che si compone di elementi come il tratto raffinato e cristallino unito ad un temperamento diretto e deciso: caratteristiche queste che sono state rilevate anche dai partecipanti alla degustazione, tra cui professionisti della stampa, degustatori e sommelier che hanno poi rilevato una timbrica peculiare la quale, nonostante la giovane età dell’azienda, permette già di parlare dell’esistenza di uno stile Biondelli.

E attendiamo adesso l’uscita delle altre etichette dell’annata 2013, tra cui anche la stessa “Première Dame”: magari, un’altra volta a Venezia.

 

Fonte: Ufficio stampa Perle&Perlage

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